Marco Raduano, come ha fatto a evadere dal carcere di Nuoro? L'ora d'aria, la corda e le due ore di buco: la fuga programmata da tempo

Le immagini delle telecamere raccontano una fuga 'morbida', la prima di questo tipo da Badu 'e Carros

Sabato 25 Febbraio 2023
Marco Raduano, come ha fatto a evadere dal carcere di Nuoro? L'ora d'aria, la corda e le due ore di buco: la fuga programmata da tempo

Due ore di «buco». Due ore nelle quali Marco Raduano, il detenuto pugliese di 39 anni esponente di spicco della mafia garganica evaso ieri sera dal carcere nuorese di Badu 'e Carros, è riuscito ad allontanarsi e forse a nascondersi, magari con l'aiuto di qualcuno all'esterno dell'istituto penitenziario. Mentre prosegue la caccia all'uomo con ricerche a tappeto che impegnano tutte le forze di Polizia in Sardegna nelle strade e in prossimità dei porti e aeroporti dell'Isola, gli investigatori cercano di ricostruire tutte le fasi della fuga del detenuto.

La fuga del boss Marco Raduano

Secondo le prime verifiche, l'assenza di Raduano, detto «Pallone», sarebbe stata accertata verso le 19 ma la sua fuga, documentata dalle telecamere di sorveglianza del carcere con un video divenuto virale, risalirebbe alle 17.

Il fuggitivo avrebbe, quindi, avuto due ore di tempo per far perdere le proprie tracce. Prende anche corpo l'ipotesi che l'evasione fosse programmata da tempo e forse agevolata da persone che lo attendevano all'esterno: «Per potersi calare dal muro ha potuto costruirsi una scala fatta con le lenzuola annodate e dei supporti per reggere il peso, una cosa che sembra difficile da realizzare senza averla programmata e studiata», ha spiegato il questore di Nuoro Alfonso Polverino.

 

Le immagini delle telecamere raccontano una fuga 'morbida', la prima di questo tipo da Badu 'e Carros: Raduano, dopo essersi procurato le lenzuola e costruito la corda artigianale, si è calato da un'altezza di almeno cinque metri, agevolato nella caduta dalla presenza di un prato verde. Poi, la corsa sicura verso l'esterno passando sotto la recinzione metallica, per poi svanire nel nulla. Un'azione fulminea, ma precisa e determinata, sulla quale vuole vederci chiaro il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che, attraverso la direzione generale detenuti e trattamento, ha dato mandato al provveditore regionale di svolgere con urgenza accertamenti e verifiche, «al fine di appurare cause, circostanze e modalità dell'accaduto».

La condanna e la reclusione

L'evasione è avvenuta durante l'ora d'aria nel braccio di Alta Sicurezza di Badu 'e Carros dove Raduano stava scontando la pena a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata (sarebbe uscito nel 2046), per una condanna legata a una maxi operazione antimafia coordinata dalla Dda di Bari e svolta dai militari di Vieste nell'ottobre del 2019. E proprio a Vieste, città d'origine del boss della mafia garganica, la sua fuga è stata salutata con fuochi d'artificio: secondo diverse fonti sarebbero stati sparati da affiliati al clan proprio per festeggiare l'evasione dell'uomo ma il sindaco Giuseppe Nobiletti parla di «una festa di compleanno di una 40enne in un noto locale nella zona portuale». Nel frattempo i sindacati rilanciano l'allarme sulle carenze di organico negli istituti di pena sardi. «Il detenuto pugliese è evaso in modo rocambolesco da uno dei penitenziari più sicuri d'Italia, pare avesse tutto pronto e che l'evasione fosse ben architettata e programmata da tempo - osserva il segretario generale Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa - Da mesi denunciamo la carenza di personale e questo è il fattore principale che ha compromesso la sicurezza nel carcere nuorese». Mimmo Nicotra presidente del Consipe, pone l'attenzione sull'urgenza di una «riforma del corpo di polizia penitenziaria», sostenendo che «l'ennesima evasione di un pericoloso detenuto può solo confermare la crisi del sistema dell'esecuzione penale italiana con una Polizia penitenziaria numericamente inadeguata, con una scadente formazione, non equipaggiata, priva di guida e status di polizia».

Ultimo aggiornamento: 19:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA