Manovra, via libera dall'Ue: criticità su Fisco (dalle pensioni all'evasione), tetto al contante e debito

«Nel complesso», si legge nel parere dell’esecutivo Ue, «la manovra è in linea con le raccomandazioni» di Bruxelles

Mercoledì 14 Dicembre 2022 di Gabriele Rosana
Manovra, via libera dall'Ue: osservazioni su Fisco (dalle pensioni all'evasione) e debito

BRUXELLES - Via libera della Commissione europea alla manovra finanziaria del governo Meloni.

Oggi, al termine di una procedura scritta nell’ambito del cosiddetto processo del semestre europeo, l’esecutivo Ue ha adottato l’opinione sulla legge di bilancio italiana: «Nel complesso», si legge nel parere dell’esecutivo Ue, «la manovra è in linea con le raccomandazioni» di Bruxelles.

Manovra, via libera della Ue

Criticità sul debito

Ma rimane il faro sul debito, che terrà banco anche l’anno prossimo, in particolare in vista del confronto sul futuro del Patto di stabilità «L’Italia limita la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale e prevede di sostenere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica». Sotto la lente dei tecnici di Bruxelles finisce però l’assenza di «progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali, che richiedevano all'Italia di adottare e attuare in modo appropriato la legge delega sulla riforma fiscale per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema fiscale».

E, come atteso, la Commissione lancia pure l’allarme su alcune misure che «non sono coerenti» con le linee guida Ue, «in particolare nel settore delle pensioni e dell'evasione fiscale, anche per quanto riguarda l'uso obbligatorio dei pagamenti elettronici e le soglie legali per i pagamenti in contanti»: Bruxelles si riferisce al tetto al cash che passa da duemila a cinquemila euro, alla possibilità di rifiutare i pagamenti elettronici al di sotto dei 60 euro (secondo la versione contenuta nel testo trasmesso a Bruxelles due settimane fa) e pure alla cancellazione delle cartelle per debiti fiscali relativi al periodo 2000-2015 e non superiori a mille euro. In materia di crisi energetica, riflettori puntati pure sulla necessità che le misure di sostegno contro il caro-bollette siano «mirate» sulle famiglie più vulnerabili e sulle imprese esposte e energivore, «per mantenere gli incentivi a ridurre la domanda di energia», e che gli aiuti vengano «ritirati quando la pressione sui prezzi dell'energia diminuirà». 

Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA