Manganellate a Pisa, il capo della polizia Pisani: «Verifiche severe ma sull'ordine pubblico non decide la politica»

Il capo della Polizia è intervenuto al TG1: «In Italia mai vietata nessuna manifestazione. I momenti di criticità non possono essere una giustificazione»

Sabato 24 Febbraio 2024 di Michela Allegri
Manganellate a Pisa, il capo della polizia Pisani: «Momenti di criticità non sono mai una giustificazione»

Promette «severità e trasparenza» nelle verifiche, ma anche rapidità.

Perché dopo i fatti dei giorni scorsi è necessario capire più in fretta possibile cosa non abbia funzionato, cosa sia andato storto nella gestione delle manifestazioni pro-Palestina di Firenze e, soprattutto, di Pisa, con studenti minorenni finiti sotto i manganelli e schiacciati a terra nelle cariche degli agenti in tenuta antisommossa. A parlare è il capo della Polizia, Vittorio Pisani, e i toni sono decisi: «Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e a Pisa i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza - ha detto ai microfoni del Tg1 - Quando le manifestazioni non sono preavvisate, o non vengono condivise con la questura, possono verificarsi dei momenti di criticità, però questi momenti di criticità non possono essere una giustificazione». E ancora: Pisani ci ha tenuto a precisare che i comportamenti degli agenti sono slegati da scelte politiche. «Va chiarito che le iniziative e le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte politiche, né da direttive politiche - ha infatti detto - La Polizia di Stato è la polizia di uno Stato democratico e noi abbiamo il dovere di garantire anzitutto la manifestazione del dissenso, ma questa manifestazione deve avvenire pacificamente, isolando i violenti e rispettando anche le prescrizioni delle autorità».

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Il conflitto

Il capo della Polizia ha anche sottolineato che, «indubbiamente, il conflitto israelo-palestinese ha inciso nella gestione dell’ordine pubblico in termini di intensità per l’impiego del personale». E ha aggiunto anche che in molti Paesi europei non tutte le manifestazioni vengono autorizzate, mentre in Italia «nessuna manifestazione è stata mai vietata, anche quelle più radicali ed estreme. Le motivazioni ideologiche o politiche dei manifestanti vengono sempre affrontate dalla Polizia di Stato con la massima neutralità. Perché l’obiettivo ultimo della gestione dell’ordine pubblico è comunque quello di raggiungere il consenso unanime della collettività e di tutte le forze politiche».
Dopo i fatti dei giorni scorsi, comunque, c’è la possibilità che vengano introdotte nuove direttive per scongiurare i ripetersi di situazioni analoghe, visto che le manifestazioni continueranno e, probabilmente, diventeranno più frequenti. Dai dati del Viminale emerge infatti che nel 2024, finora, ci sono state 2.538 manifestazioni, delle quali 521 legate a temi politici, 1.408 a carattere sindacale-occupazionale, 41 studentesche, 27 sulle problematiche dell’immigrazione, 394 a carattere pacifista. Agitazioni e scontri si sono verificati solo in 35 casi. E ancora: dal 7 ottobre a oggi si sono svolte 1.076 manifestazioni in relazione al conflitto israelo-palestinese, con situazioni di criticità che si sono verificate solo nel corso di 33 iniziative. Ieri intanto 200 ultrà del Pisa hanno sfilato per le principali vie del centro cittadino, scandendo slogan contro le forze dell’ordine e contro il questore.

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L’inchiesta

Nel frattempo gli accertamenti corrono su due binari. Da un lato c’è l’inchiesta interna della Polizia, con verifiche sui fatti per capire, in particolare, come si è agito per difendere gli obiettivi sensibili e come sono state valutate tutte le alternative alle cariche di alleggerimento. Dall’altro lato c’è l’indagine aperta dalla Procura, affidata ai carabinieri e che per il momento è contro ignoti. Verranno fatte verifiche per capire se qualche atteggiamento provocatorio o potenzialmente pericoloso abbia scatenato la reazione degli agenti, oppure se si sia trattato di violenza sproporzionata nei confronti degli studenti che stavano avanzando in corteo verso piazza dei Cavalieri. In queste ore, inoltre, la Questura depositerà un’informativa sulla vicenda, alla quale verranno allegati i filmati girati sul campo dalla polizia scientifica. Fondamentali per le indagini, immagini e video circolati sui social e anche quelli catturati dalle telecamere della videosorveglianza urbana: la loro analisi sarà necessaria per ricostruire i minuti precedenti le cariche. Gli inquirenti dovranno quindi valutare l’entità della reazione dei poliziotti. Per farlo, dovranno anche ascoltare diversi testimoni, in particolare gli studenti, molti dei quali sono stati identificati nell’immediatezza dei fatti. Verranno sentiti anche i ragazzi che sono finiti in ospedale: 13 in tutto, tra i quali dieci minorenni, come ha riferito ieri il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. In una fase successiva verranno sentiti anche gli agenti coinvolti.

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA