Vip che non lasciano le mance, denunce in arrivo per i rider

Sabato 27 Aprile 2019 di Valeria Arnaldi e Francesco Malfetano
Vip che non lasciano le mance, denunce in arrivo per i rider

La blacklist dei vip che non danno la mancia pubblicata dai rider con toni minacciosi sui social. Poi l'eco degli hater che, subito, hanno scritto insulti e commenti sulle pagine dei coinvolti. Infine, la reazione degli accusati che, in più di un caso, hanno scelto proprio la rete per replicare, anche con prove. «La tua sopravvivenza di lavoratore non può essere garantita dal cliente, perché rischi di fare una vita di m - dice Fedez, menzionato insieme alla moglie Chiara Ferragni nella lista - e non capire questo e spostare l'attenzione sulla mancette è la cosa meno di sinistra e meno lotta di classe possibile, è stupido, e al di là di tutto ci tengo a dire che a me le liste di proscrizione pubblica hanno sempre puzzato di fascio».

Vip che non lasciano la mancia, la blacklist dei rider milanesi: 25 nomi
 



Netta anche la risposta di Marracash, che sostiene di ordinare tutti i giorni da Deliveroo e di lasciare sistematicamente la mancia: «Invito Deliveroo a pubblicare i miei ordini, posso farlo anche io, ho tutte le mail, ma vi invito a pubblicare. Ho fatto anche io questo mestiere, ho fatto il corriere, portavo le pizze sotto la pioggia, so benissimo cosa vuol dire, non posso accettare questa infamia». Puntuale arriva la risposta di Deliveroo che si scusa, certifica le false accuse nei confronti di Marracash, confermando la mancia «nella quasi totalità degli ordini effettuati». Colpito Rocco Hunt che assicura di non avere neppure l'applicazione: «Vengo dalla strada, ho fatto il pescivendolo, so bene il lavoro cosa significa. Nel resort dove sto adesso lascio mance ovunque».
«Siamo sconcertati dalle dichiarazioni pubblicate su Facebook dal gruppo Deliverance Milano - fa invece sapere AssoDelivery, l'associazione di categoria che rappresenta le principali piattaforme di consegne a domicilio operanti in Italia (Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e UberEats) - soprattutto in relazione al tema della privacy e alle minacce, neanche troppo velate, che sono state rivolte ad alcuni consumatori». Con un lungo post sulla propria pagina Facebook infatti, il 25 aprile il gruppo che si definisce collettivo politico di precari e fattorini oltre che sindacato sociale autonomo e auto-organizzato, ha pubblicato nomi e cognomi di Vip che sono soliti utilizzare i servizi di consegna a domicilio.

REAZIONE DURA
Un testo duro che se da un lato attacca i personaggi più o meno famosi per il presunto braccino corto, dall'altro ricorda a tutti gli utenti delle applicazioni con toni anche inquietanti («Entriamo nelle vostre case. Sappiamo tutto di voi») che utilizzare i servizi di food delivery espone a un notevole tracciamento dei propri dati che andrebbe a esclusivo beneficio delle aziende. Un'iniziativa in palese violazione del diritto alla privacy che in Italia è garantito a tutti, sia personaggi famosi che comuni cittadini. Per questo, ma anche per la chiara minaccia contenuta e un notevole danno d'immagine per le aziende, questa presa di posizione di Deliverance Milano non poteva andar bene alle piattaforme che infatti hanno fatto sapere di ritenerle «molto gravi» e di aver «già segnalato l'accaduto alle autorità competenti al fine di andare a fondo sulla questione e prendere i dovuti provvedimenti».
 

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA