La Lombardia è allo stremo ma per ora è escluso un nuovo lockdown.
Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri
Zona rossa
Il presidente Fontana si sta confrontando su un documento con le organizzazioni di categoria, a cominciare da Assolombarda che riunisce le imprese. L’intenzione di partenza è quella di chiudere le attività non ritenute essenziali. «La situazione è in netto peggioramento. Forse più rapidamente di quanto i meno ottimisti di noi, i meno riduzionisti, potevano pensare. Servono, presto, interventi davvero efficaci», avverte il direttore del reparto Malattie infettive del Sacco Massimo Galli. Stiamo di nuovo lavorando, in ospedale, a ritmi molto serrati. Purtroppo, visti i trend, era prevedibile. Ora però bisogna muoversi e fare tutto il possibile per invertire la tendenza. La situazione si sta facendo veramente difficile, specie a Milano. Chi può non esca e limiti i contatti sociali allo stretto indispensabile. Salvaguardiamo gli anziani da Covid-19».
Ieri il rapporto tra contagi e tamponi effettuati ha raggiunto il 16,7%, i malati in terapia intensiva sono saliti a 242 (+11) e i ricoveri per Covid a 2.459 (+133). I decessi sono stati diciassette. La progressione è inarrestabile e Milano è il focolaio, tanto che una settimana fa il sindaco Giuseppe Sala era pronto a decretare la città zona rossa. Una blindatura totale, non si entra né si esce, per tentare di arginare il contagio. Ma il provvedimento è rimasto nel cassetto, il sindaco per evitare contrapposizioni ha preferito attendere il decreto della Regione che resta in bilico. Ieri ristoratori, gestori di bar e pub, costretti ad abbassare le saracinesche, hanno manifestato a pochi passi dalla Prefettura di Milano, mentre da un rapporto di Assolombarda emerge che tra aprile e giugno in Lombardia si contano oltre 210 mila assunzioni in meno rispetto al 2019. Ora però la priorità è la pressione sugli ospedali e sui pronto soccorso: se ieri gli interventi per motivi respiratori e infettivi sono stati 325 tra Milano e Monza, nella prima settimana di agosto oscillavano tra gli 80 e i 95. Più che triplicati, dunque.
Scelta soft a Bolzano
A livello nazionale i nuovi casi di Covid scendono a 17.012, cala però anche il numero di tamponi, 40 mila in meno rispetto a domenica. La percentuale dei positivi sui test eseguiti si aggira attorno al 13,6%, le vittime purtroppo sono 141 in più. In Lazio i ricoveri superano la quota massima della prima ondata, 1.599 i ricoverati non in terapia intensiva tra settembre e ottobre contro i 1468 nel periodo marzo-giugno, ieri su circa 19 mila tamponi i contagiati sono stati 1.698, di cui 864 a Roma, e 16 i decessi. Aumentano anche i posti letto di terapia intensiva occupati: 123 sui 227 disponibili, e quelli dei degenti, 1191 su 1.500. Intanto regioni e province a statuto speciale rivedono al ribasso le misure anti Covid emanate dal governo. In Trentino Alto Adige, con quattro i decessi e 434 nuovi positivi, la chiusura anticipata per i bar è alle 20 e per i ristoranti alle 22, aperti cinema e via libera alle manifestazioni con un massimo di 200 persone. E impianti sciistici funzionanti.
Covid, risarcimenti doppi per chi ha chiuso e graduali per gli altri
Aiuti raddoppiati per i settori che hanno subito chiusure totali, confermati o incrementati per gli altri. Il decreto di sostegno all'economia, pensato per accompagnare le nuove restrizioni imposte con l' ultimo Dpcm , dovrà aspettare almeno la giornata di oggi per essere approvato in Consiglio dei ministri: il governo intende confrontarsi nelle prossime ore con le categorie interessate.