Liliana Resinovich, il marito: «Non c'entro nulla, ma non credo al suicidio. L'amante? Strano che nessuno sapesse»

Le parole di Sebastiano Visintin: «Lei aveva una relazione che nessuno sapeva, neanche il fratello, con cui aveva un rapporto molto stretto. E questo mi fa strano»

Venerdì 7 Gennaio 2022
Liliana Resinovich, il marito: «Non c'entro nulla, ma non credo al suicidio. L'amante? Strano che nessuno sapesse»

Una tac integrale per accertarne l'identità e poi l'autopsia completa per chiarire le cause della morte. Sono gli esami disposti dalla Procura di Trieste e che verranno effettuati nei prossimi giorni sul cadavere di donna rinvenuto mercoledì pomeriggio in un'area boschiva del parco dell'ex ospedale psichiatrico, non distante dall'abitazione di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa dal rione di San Giovanni il 14 dicembre.

L'obiettivo è fare luce quanto prima sulla vicenda.


L'identità del cadavere non è stata al momento ancora confermata, ma diversi elementi fanno pensare che possa essere Liliana: dalla corporatura esile a un paio di occhiali rinvenuti e compatibili con quelli indossati in alcune foto che la ritraggono. Il riconoscimento del cadavere non è ancora stato fatto. Il marito della 63enne, Sebastiano Visintin, dice di non saperne il motivo e precisa: «Io ho chiesto di vedere il corpo». La sua speranza è che non appartenga a Liliana e che lei «sia ancora viva». E aggiunge: «Non si è suicidata».

 

 

 

Liliana Resinovich, il marito: «Non c'entro nulla»

Al momento non risultano indagati né persone collegate al ritrovamento del cadavere o alla scomparsa di Resinovich. Tutte le ipotesi sono aperte. Anche quella del suicidio. Il cadavere è stato rinvenuto in due sacchi condominiali a comporne uno. In testa erano infilati due sacchetti di plastica trasparente. Gli specialisti ai quali oggi sono stati conferiti i relativi incarichi per gli esami sono Fabio Cavalli e Fulvio Costantinides. A quanto si apprende la tac potrebbe essere eseguita lunedì, l'autopsia martedì. «Quei risultati saranno determinanti per orientare la successiva attività di questo ufficio - informa una nota della Procura - necessaria per fare completa luce sull'accaduto e per verificare tutti i profili penalmente rilevanti nella vicenda». Intanto proseguono serrate le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal pm Maddalena Chergia, per reperire sul luogo del ritrovamento del corpo tutto quanto sia rilevante per ricostruire i fatti. Gli investigatori confronteranno anche i sacchi e i sacchetti in cui è stato trovato il cadavere con quelli presenti nell'abitazione di Resinovich, dove al momento vive il marito. Ed è proprio lui a mostrare, durante un'intervista, i sacchetti che solitamente utilizzavano lui e Liliana per l'immondizia: buste di plastica fornite nel reparto frutta verdura dei supermercati.

Questa sera nel rione da cui è scomparsa Liliana è stata organizzata una fiaccolata. Presente anche il marito. Tutti tenevano un fiore in mano, che verrà deposto all'interno della chiesa in vista della messa domenicale. «Stamattina avevo un appuntamento in Questura ma non mi hanno chiesto nulla di che», dice Visintin. E poi si sofferma sull'amico di Liliana, Claudio Sterpin: «Mi ha disturbato molto questo rapporto occulto, di cui non sapevano nemmeno le sue amiche né suo fratello. Forse lui l'ha plagiata. Un personaggio misterioso». E sulle abitudini della moglie, conclude: « Liliana non portava sempre gli occhiali».

Ultimo aggiornamento: 20:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA