Due ore prima dall’inizio delle esequie, il PalaLuxottica su Agordo, in mezzo alle Dolomiti e di fronte alla fabbrica blu (e alla villetta dove Leonardo Del Vecchio ha abitato per 40 anni), è già quasi pieno.
Del Vecchio, l'ultimo saluto: tutti in fila nella camera ardente. L'omaggio dei dipendenti
La famiglia
Ecco nelle prime file oltre alla moglie Nicoletta e ai figli, i suoi fedelissimi: Francesco Milleri, ad e nuovo presidente del gruppo multinazionale, e Romolo Bardini, che si è occupato e continua a farlo delle partite finanziarie più importanti, da Mediobanca a Generali. E c’è un universo ampio e minuto, uno spaccato d’Italia sana, che si raccoglie intorno alla vescovo di Belluno, Renato Marangoni, che sta per cominciare la cerimonia. Ecco con la sua fascia tricolore il sindaco, Roberto Chissalè: “Con le miniere chiuse, alla metà del secolo scorso, fu grazie a Del Vecchio che si tornò a lavorare”. Lui che, milanese di famiglia d’origine pugliese, un’infanzia trascorso all’orfanatrofio Martinitt, arrivo qui 60 anni fa a cavallo di una Lambretta perché aveva saputo che il Comune donava terreni a chiunque avesse deciso di aprire una propria attività in mezzo a questi boschi. Invochi ancora sono qui ma il grande simbolo di queste valli e di una certa idea di Italia e di Italia nel mondo non c’è più. Dopo 87 anni vissuti al massimo.