Laura Ziliani, l'omicidio dell'ex vigilessa: il "trio criminale" ha confessato. Movente economico

La donna era stata trovata morta l'8 agosto 2021

Giovedì 26 Maggio 2022
Laura Ziliani, l'omicidio dell'ex vigilessa: confessano la figlia e l'amante. Movente economico

Anche Paola Zani, 20 anni, la figlia minore di Laura Ziliani ha ammesso di aver partecipato all'omicidio della madre, avvenuto a Temù lo scorso otto maggio. Confessione messa a verbale in un lungo interrogatorio nel carcere bresciano di Verziano. Con le parole di Paola Zani si completa la confessione del «trio criminale» ritenuto il responsabile dell'omicidio dell'ex vigilessa di Temù. Martedì aveva infatti confessato Mirto Milani, 28 anni, poi ieri era stata la volta della fidanzata e figlia maggiore della vittima, Silvia Zani.

Secondo il medico legale, la vittima sarebbe prima stata stordita con benzodiazepine e poi soffocata con un cuscino.  «Nel chiaro interesse - scrisse il gip motivando l'arresto del 24 settembre - a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare, al fine di risolvere i rispettivi problemi economici».

Il movente economico è stato confermato anche nel corso dei lunghi interrogatori. Solo Mirto Milani nella giornata di martedì per oltre quattro ore ha risposto alle domande del pm Caty Bressanelli, magistrato che già pochi giorni dopo la scomparsa di Laura Ziliani aveva capito che nel racconto dei tre grandi accusati troppi elementi non tornavano. Mirto, Silvia e Paola si erano fin qui sempre trincerati dietro il silenzio, ma dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura hanno scelto di farsi ascoltare. Probabilmente per la mole di atti di indagini nei loro confronti, che non lasciava spazio a scelte differenti. 

Il primo a confessare è stato Mirto Milani, il 28enne che durante le indagini parlando al telefono con un amico diceva: «Io ci sto pensando ultimamente che magari Laura ha dirottato dei soldi nel corso del tempo su un altro conto e adesso si sta facendo la bella vita da qualche parte». Milani è ora ricoverato in ospedale dopo un crollo emotivo accusato in carcere in seguito alla confessione. Il ventottenne di origini bergamasche avrebbe manifestato l'intenzione di togliersi la vita ed è così scattato il protocollo interno al carcere e il giovane è stato trasferito in ospedale dove si trova piantonato. Da ieri sono invece in celle diverse, nel carcere di Verziano, le due figlie della vittima. Silvia Zani, la maggiore, l'8 maggio 2021 alle 11.58 denunciò ai carabinieri la scomparsa della madre, spiegando che la mattina alle sette era uscita di casa per una passeggiata e non aveva più fatto ritorno.

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Chi aveva capito tutto fin da subito era stata l'anziana mamma di Laura Ziliani che, sentita il 17 giugno di un anno fa dai carabinieri, fece mettere a verbale: «Io non credo che mia figlia si sia smarrita nel bosco, continuo ad avere il dubbio che nemmeno sia uscita della sua abitazione la mattina dell'8 maggio». I verbali degli interrogatori sono stati secretati in una fase in cui la Procura di Venezia sta tra l'altro indagando sui colleghi di Brescia per presunte fughe di notizie in merito proprio all'omicidio di Laura Ziliani, dopo la denuncia del difensore di Mirto a Milani e di Paola e Silvia Zani. Dalle indagini effettuate dopo l'arresto dei tre presunti responsabili, erano emersi elementi nuovi a loro carico. Tra le novità spicca una fossa trovata a pochi metri di distanza dal luogo di ritrovamento del cadavere di Laura Ziliani l'8 agosto scorso e che secondo gli inquirenti era stata scavata per contenere proprio il cadavere della donna. Poi probabilmente la difficoltà a coprire la fossa, aveva spinto gli assassini di Laura Ziliani a nascondere il cadavere tra la vegetazione vicino al fiume Oglio, dove poi è stato recuperato. «L'epoca del decesso di Laura Ziliani è collocabile tra la tarda serata del 7 maggio 2021 ed il mattino dell'8 maggio 2021, con inumazione del cadavere lungo l'argine del fiume Oglio e successivo disseppellimento avvenuto circa tre giorni prima del ritrovamento, probabilmente in seguito ad un'onda di piena del fiume» aveva scritto il professor Andrea Verzeletti nella relazione medico legale depositata a gennaio.

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