Modena, c'è un indagato per la morte di Laila, rimasta incastrata in un macchinario al lavoro

Mercoledì 4 Agosto 2021
Modena, c'è un indagato per la morte di Laila, rimasta incastrata in un macchinario al lavoro

Il legale rappresentante dell'azienda Bombonettè di Camposanto, in provincia di Modena, è indagato per la morte di Laila El Harim, la quarantenne, mamma di una bambina di quattro anni, morta ieri mattina uccisa da un macchinario della fabbrica. La procura che ha aperto un'indagine per accertare la dinamica della vicenda ha iscritto l'uomo nel registro degli indagati

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Fascicolo aperto per omicidio colposo

A quanto appreso, la procura di Modena avrebbe iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dell'azienda, la Bombonette di Camposanto. Il fascicolo aperto è per omicidio colposo e l'iscrizione al momento sarebbe da considerarsi come atto dovuto per chiarire come siano andate le cose martedì mattina, quando Laila è stata trascinata e schiacciata da un macchinario.

Sul corpo di Laila sarà anche eseguita l'autopsia, disposta dalla procura modenese per completare il quadro di accertamenti su quanto avvenuto.

Sotto sequestro il macchinario nel quale l'operaia, secondo una prima ricostruzione, sarebbe rimasta con ogni probabilità incastrata senza trovare scampo.

Laila aveva 40 anni

Laila El Harim avrebbe compiuto 41 anni a giorni, era originaria del Marocco e da circa vent'anni era residente in Italia. Nel Modenese aveva costruito la sua vita e la sua famiglia, progettava il matrimonio col compagno dal quale quattro anni fa aveva avuto una bimba e nel paese in cui viveva, non distante dalla sede dell'azienda, era conosciuta come una persona gentile e solare. Alla Bombonette di Camposanto era regolarmente assunta da pochi mesi. Entusiasta per il lavoro che faceva, ieri era entrata in sede alle 5.50 per il turno di mattina. Dopo poche ore la tragedia sulla quale sono in corso indagini da parte di carabinieri, Ispettorato territoriale di Modena, Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Ausl territoriale.

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Il macchinario

La ragazza sarebbe rimasta inghiottita da un macchinario, una fustellatrice, che serve per sagomare, e quindi tagliare con precisione, diversi tipi di materiale. Secondo una prima relazione che l'Ispettorato nazionale del Lavoro ha inviato al ministro Andrea Orlando, il macchinario era infatti provvisto di un doppio blocco di funzionamento meccanico, «ma purtroppo - si legge - azionabile, da parte dell'operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un'operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento».

 

Morta come Luana

Una tragedia che ha ricordato la morte, in fabbrica nel Pratese, di un'altra giovane madre, la 22enne Luana D'Orazio deceduta a maggio incastrata in un orditoio. E che ha spinto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a chiamare il ministro Orlando per avere più informazioni sul ripetersi di simili incidenti sul posto di lavoro, richiamando sul tema della sicurezza.

L'operaia Laila da diverse settimane lavorava come dipendente nell'azienda modenese. La giovane, proprio come successo a Luana D'Orazio poche settimane fa, Laila El Harim sarebbe stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice.

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Il tema della sicurezza

Nelle rassicurazioni di Orlando, il tema della sicurezza sul lugo del lavoro è «sottoposto a una costante ed incisiva attenzione» da parte del Governo. In segno di cordoglio per la morte di Laila El Harim migliaia di lavoratori sono o saranno in sciopero nei prossimi giorni nel Modenese. Una mobilitazione, sottolinea la Cgil provinciale, che «chiede con grande forza una sola cosa: basta parole, senza sicurezza non si lavora».

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 04:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA