Una gran parte di Italiani sostituirebbe la carne con gli insetti. Impensabile immaginare tutto ciò qualche anno fà, ma stando ai dati percentuali di oggi è questo il risultato di un'indagine fatta da AstraRicerche: il 28,8% degli italiani mostra interesse per prodotti che contengono cannadibiolo (ben il 43% dei 18-24enni) e il 18,2% si dichiara interessato a provare prodotti in cui la carne sia sostituita, in tutto o in parte, dagli insetti, magari nella forma di farina (la percentuale sale al 25% tra i 18-24enni).
Lo studio
Secondo la ricerca, nonostante sia forte la convinzione che anche nel futuro il cibo ideale da trovare in tavola sia quello legato alle tradizioni culinarie del nostro Paese (47,2% con percentuali più alte tra gli over 45), una buona fetta si mostra aperta alle novità: ben il 23,3% punta su cibi innovativi, fatti con ingredienti nuovi o poco utilizzati in Italia. Più aperti i giovani (18-24enni) tra i quali la percentuale sale al 32%. La sostenibilità ambientale e sociale sembra essere un argomento di rilievo, tanto che più di tre intervistati su quattro si dichiarano disposti a spendere di più per un prodotto con garanzie di sostenibilità certificate da enti autorevoli (in particolare tra i giovani). «I dati mostrano che nel nostro Paese - commenta il presidente della Camera di Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi - in particolare i più giovani, pur se fortemente legati alla tradizione, non disdegnano novità e si dimostrano attenti alla sostenibilità ambientale e sociale. Un'indicazione importante per le scelte future delle nostre aziende del settore». L'apertura all'innovazione è evidente anche nell'ambito dei servizi legati al settore alimentare: il 40,6% degli italiani gradisce l'idea di una Subscription Box (consegna regolare, in abbonamento, di prodotti ordinati tramite e-commerce) dedicata ai prodotti lattiero-caseari, in particolare se a proporla è una singola marca del settore (piace l'idea al 57,2%, vorrebbe provarla il 54,3%). Nell'e-commerce per prodotti alimentari, sul podio delle preferenze al primo posto gli italiani mettono i gruppi di produttori locali che si riuniscono e fanno consegne di quello che producono (37%). Al secondo la spesa online con una catena di supermercati (25,2%).