Alessandro Impagnatiello, perché rischia il duplice omicidio? Sul feto scoppia anche la battaglia politica

Il killer non ha affondato il coltello nella pancia ma potrebbe aver dato il via al travaglio

Venerdì 9 Giugno 2023 di Federica Zaniboni
Impagnatiello, perché rischia il duplice omicidio? Sul feto scoppia anche la battaglia politica

Alessandro Impagnatiello è imputato per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate a Senago, nel Milanese.

Ma oltre a lei è morto anche il bimbo che portava in grembo e che sarebbe dovuto nascere di qui a poche settimane, durante l’estate. Al settimo mese di gravidanza, la donna aveva già scelto il nome: Thiago. E quando ha saputo che il compagno aveva una relazione parallela, era disposta a crescerlo da sola.

Giulia Tramontano, l'autopsia e il travaglio

Secondo quanto emerso dall’autopsia, il killer non avrebbe colpito direttamente il feto. Eppure c’è la possibilità che Alessandro venga accusato di duplice omicidio. Da un punto di vista giuridico, infatti, la posizione del piccolo Thiago potrebbe cambiare nel caso in cui, nel momento in cui è stata uccisa la donna, fosse già iniziato il travaglio. Come ha spiegato l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia Tramontano, «non sappiamo se sotto lo stress dell’azione omicidiaria ci possa essere stato un impulso, per esempio, dell’ossitocina. Se fosse iniziato il travaglio, ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione».

La battaglia politica

Sulla possibilità del duplice omicidio è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ieri ha riferito di avere contattato la madre di Giulia. «È una vicenda che mi ha lasciato senza fiato, come la gran parte degli italiani», ha dichiarato la premier. «Mi ha scioccato la morte di un bimbo che a sette mesi sarebbe stato in grado di vivere. Quindi sono due le persone che muoiono. Il grembo della madre è il posto più sicuro». 
Alcuni esponenti del centrodestra hanno annunciato di voler portare avanti la proposta di estendere il reato di duplice omicidio ai casi in cui le vittime sono donne incinte. Nei giorni scorsi ne ha parlato anche il segretario di presidenza alla Camera e deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi, assicurando che la proposta, che al momento sarebbe quella di porre il limite a 90 giorni di gravidanza, «non intacca né mette in di discussione minimamente la legge sull’aborto». Sulla stessa scia è anche Forza Italia, che tramite la capogruppo del partito al Senato, Licia Ronzulli, ha comunicato a sua volta di stare «lavorando a una proposta di legge per configurare il duplice omicidio nel caso in cui venga uccisa una donna che aspetta un bambino».
Lo stesso parroco di Sant’Antimo, paese in provincia di Napoli dove Giulia è nata e cresciuta, ne aveva parlato subito dopo il ritrovamento del corpo. «La legge non lo riconosce, ma diciamolo senza mezzi termini: questo è un duplice omicidio».

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 12:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA