Sostiene di essere il legittimo proprietario del «gratta e vinci» da 500mila euro ma la Procura e i carabinieri di Napoli non la pensano allo stesso modo. Anzi. È stato sottoposto a fermo in quanto indiziato di delitto Gaetano Scutellaro, 57 anni, l'uomo denunciato nell'aeroporto di Fiumicino mentre tentava di prendere un volo per Tenerife, da due giorni sotto i riflettori dopo il furto del fortunato biglietto da mezzo milione a un'anziana signora in una tabaccheria di via Materdei. Gravi le accuse le accuse che il pm Daniela Varone e il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli gli contestano: furto pluriaggravato e, soprattutto, tentata estorsione.
«Credevo che la vincita fosse di 500 euro»
Scutellaro è stato poi bloccato dai carabinieri della compagnia «Stella» di Napoli sul tratto casertano dell'A1, all'altezza di Teano, mentre a bordo della sua auto si stava dirigendo verso Napoli. E, invece, farà tappa - forzata - nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere. Secondo quanto emerso dalle indagini, prima di recarsi nell'aeroporto dal quale intendeva lasciare l'Italia, ha fatto una sosta a Latina, precisamente in un istituto bancario dove ha aperto un conto corrente a suo nome e depositato il biglietto vincente. Lì i carabinieri hanno sequestrato quel «gratta e vinci» che l'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli aveva preventivamente reso inesigibile. Raggiunto telefonicamente da un giornalista Scutellaro ha cercato di sostenere che era stato lui ad acquistare il biglietto vincente e non l'anziana signora, incaricata solo di ritirare la vincita. In quella tabaccheria, infatti, così ha detto, non ci voleva entrare in quanto di proprietà di persone «sgradite», vale a dire la ex moglie. Inoltre, ha aggiunto, non credeva che si trattasse di una somma così ingente. Pensava di avere vinto appena 500 euro. Ma la sua versione della vicenda è risultata totalmente diversa da quella resa dalla vittima, oltre che non avvalorata dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza del negozio e dalle dichiarazioni rese dai testimoni.
Il fermo
Eppure Scutellaro si era mostrato particolarmente sicuro quando a Fiumicino si è presentato negli uffici della Polizia per denunciare l'anziana, accusandola, falsamente, di avergli sottratto il tagliando fortunato. I poliziotti, dopo averlo perquisito, e dopo essersi messo in contatto con la Procura partenopea, lo avevano denunciato a piede libero ma solo per furto pluriaggravato. I successivi sviluppi però hanno consentito di ricostruire un quadro probatorio più grave. Intanto, in via Materdei, i residenti continuano ad essere bipartisan: c'è chi condanna Scutellaro senza appello e chi invece ne attenua le responsabilità affermando che davanti a una cifra simile è anche comprensibile perdere la testa. «Quella povera signora era stata premiata dalla dea bendata e lui se ne è approfittato», dice Arturo, «non meritava che le venisse sottratta la fortuna che le è capitata, chissà, forse dopo anni e anni di malasorte». Qualcuno, invece, come un giovane pizzaiolo che lavora nella zona, è più comprensivo: «Cinquecentomila euro sono proprio tanti, è anche possibile che trovandosi tra le mani una vincita simile si possa commettere un' 'infamità'». Voci di popolo a parte, stasera c'è chi esulta: è la pensionata acquirente del biglietto, che da giorni viveva nell'angoscia di vedersi sottratta la fortunata vincita. E c'è chi riceve pessime notizie, come la ex moglie del tabaccaio arrestato: l'Adm ha avviato la procedura per sospenderle la licenza, pur essendo del tutto estranea all'accaduto, dal momento che il titolare risponde di tutto ciò che avviene dietro il bancone.