Giuseppina Giuliano, i conti che non tornano (dal treno agli affitti) della bidella pendolare

Gli orari, i 400 euro al mese, il racconto: analisi di una vicenda che sta dividendo gli italiani

Giovedì 19 Gennaio 2023
Pendolare Napoli-Milano, i conti che non tornano sono quelli degli affitti e dei salari

Cara Giuseppina Giuliano, i conti non tornano. Hai ragione. Non parliamo dei 400 euro al mese per viaggiare sull'alta velocità (sui social i calcoli tra le offerte dei vari operatori moltiplicati con i giorni di lavoro della bidella non riescono a ottenere quella cifra) ma dei costi assurdi di chi deve vivere in città. La storia, pubblicata sulle pagine del "Giorno", è questa: Giuseppina Giuliano fa l'operatrice scolastica al liceo artistico Boccioni a Milano.

E fa la pendolare. Non da Cinisello Balsamo o Lecco ma da Napoli. Lei, infatti, trova più conveniente fare la pendolare tutti i giorni che prendere casa nella città dove lavora e dove un posto letto in una camera doppia può costare 600 euro al mese.

La fine dello Smart Working, il ritorno al pendolarismo

La storia ha attirato l'attenzione dei media ma anche dei migliaia di pendolari che, dopo la fine dello Smart Working che aveva portato l'Italia a fare un passo avanti nel futuro, hanno sottolineato le difficoltà di vivere iin città con gli stipendi medi che il nostro Paese offre. Salari bassi, affitti alti. Vecchio film messo in pausa dalla pandemia ma che oggi torna a scorrere sugli schermi dei conti in banca dei lavoratori.

La giornata della pendolare bidella tra Napoli e Milano

Giuseppina Giuliano ha spiegato che si alza alle 4 ogni mattina, va in stazione a prendere il Frecciarossa delle cinque per arrivare puntuale alle 10.30 a scuola dove resta fino alle 17 per poi riprendere il treno un'ora dopo e arrivare poco prima delle 23 di nuovo a Napoli. Entrata di ruolo a settembre, «ho provato a cercare una casa che non costasse troppo, considerando che il mio stipendio mensile è di 1.165 euro» ha detto ma «mi sono resa conto che ormai a Milano è più facile trovare un ago in un pagliaio». A Napoli Giuseppina, che ha 29 anni, vive con i genitori, la nonna e i suoi cani. «Questo mi permette di non avere ulteriori spese oltre a quelle del treno e per questo - ha aggiunto - mi ritengo molto fortunata». E riesce anche un po' a risparmiare.

Giuseppina Giuliano, tutti i giorni da Napoli a Milano per il lavoro da bidella. «Prendere casa mi costerebbe troppo»

Il costo del biglietto in treno

Accumulando punti con i viaggi che fa e prendendo i biglietti con tanto anticipo «in definitiva il treno mi costa poco, circa 400 euro, mensilmente molto meno di una stanza in condivisione a Milano». «A scuola mi stanno aiutando tutti e questo mi riempie di gioia perché non mi sento abbandonata. Ma devo dire che mi sono anche un po' demoralizzata per non essere ancora riuscita a trovare una sistemazione comoda e a un prezzo accettabile. Però proprio ora che sono diventata di ruolo - ha concluso - non posso assolutamente perdere l'opportunità di questo lavoro. Quindi, fino a quando non troverò qualcosa di adatto alle mie possibilità, andrò avanti così».

Le offerte di Frecciarossa e Italo Treno

Certo 400 euro sono davvero pochi per un viaggio di 1.600 chilometri al giorno. L'abbonamento sul Frecciarossa costa circa mille euro al mese infatti, ed è vero che prendendo biglietti singoli con grande anticipo, approfittando delle promozioni e usando i punti per acquistare altri biglietti si risparmia, ma non così tanto. Stesso discorso riguarda Italo, azienda che ha prezzi concorrenziali ma che seguendo le offerte difficilmente riuscirebbe a rispettare un budget così limitato

Vite da pendolari, le aziende devono riflettere

«A Milano non sei tu che scegli l'affitto ma l'affitto che sceglie te» dicono a Caterpillar, trasmissione di Radio 2 che ha affrontato il tema del pendolarismo. Anche Roma ha le sue storie che raccontano quanto sia attuale il costo sempre più alto degli appartamenti nelle due città più importanti d'Italia e nell'hinterland. Troppi non riescono a permettersi certi affitti e, a questo, va aggiunto anche il costo del carburante. Ecco perché devono far riflettere le scelte di alcune aziende, come Intesa San Paolo, che hanno capito quanto la performance nei bilanci sia direttamente proporzionale alla salute (e alla felicità) del lavoratore.

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA