Accusò l’Oms, Francesco Zambon è rimasto senza casa e senza lavoro. «Sono tornato da mia mamma»

Giovedì 17 Giugno 2021 di Raffaella Vittadello
Accuso' l’Oms, ora Francesco Zambon è rimasto senza casa e senza lavoro

Francesco Zambon, tra una presentazione e l’altra del suo nuovo libro, “Il pesce piccolo” ha iniziato una nuova fase della sua vita. Da apprezzato ricercatore a capo della sede regionale dell’Oms con sede a Venezia a scrittore, che conversa volentieri con i propri lettori e firma con disponibilità le copie. E attorno al suo personaggio è nato un movimento di opinione, “Tutti con Francesco Zambon”, un gruppo che su Facebook ha raggiunto i 9.000 iscritti e che per sabato ha organizzato una manifestazione in campo San Geremia, in contemporanea a una iniziativa simile che si terrà a Napoli, per sostenere Zambon uomo, lasciato solo dai colleghi ricercatori.

E che tante simpatie ha suscitato per l’immagine pulita con cui appare. Ennesimo gesto di generosità, i diritti d’autore delle prime mille copie vendute andranno in beneficenza in favore dell’Ordine dei Medici, anche se lui, ora, non naviga nell’oro.

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Dottor Zambon, lei vive ancora a Venezia?
«Avevo comprato casa a Venezia e per farlo ho dovuto contrarre un mutuo. Non sono miliardario. Quando mi sono licenziato dall’Oms ho dovuto rinunciare anche al Tfr, il trattamento di fine rapporto. È una delle clausole del contratto, visto che non è inquadrato nella legislazione italiana. E siccome con le travi a vista cinquecentesche non si mangia, ho preferito tornare a vivere da mia madre e dare l’appartamento in gestione a un’agenzia immobiliare, perché la affitti ai turisti. Confidando nella ripresa». 

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Che cosa farà ora? 
«Volterò pagina, rimettendo in gioco le mie competenze. Una volta escluso che lavorerò ancora per l’Oms, vorrei mettere a disposizione la mia professionalità nel campo del management sanitario, possibilmente in modo creativo, accostando la medicina alla musica, di cui sono appassionato: mi sono diplomato giovanissimo in pianoforte al conservatorio. Ma ho dalla mia parte anche un master in business administration conseguito in America».

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Lei ha lanciato in un tweet una nuova invettiva contro la mancanza di indipendenza dell’Oms a proposito della ricerca delle cause del Covid 19 in Cina, si spieghi meglio...
«L’indagine per far luce sull’origine del Covid 19 in Cina è stata affidata a una commissione dell’Oms. All’interno della commissione c’è un membro “indipendente” come Peter Daszak, la cui associazione, EcoHealth Alliance finanzia e fa studi con il laboratorio di Wuhan. Daszak ha anche collaborato e condotto per anni degli studi con Shi Zhengli, il direttore del centro. E nessuno ha avuto niente da obiettare. Si tratta di un conflitto di interessi enorme».

 


Nei giorni scorsi è rimbalzato un video sensazionalistico, riproposto da Sky News Australia, in cui è emersa, all’interno del laboratorio di Wuhan, la presenza di pipistrelli vivi, nutriti dai ricercatori. Circostanza sempre smentita da Daszak, che aveva bollato più volte queste affermazioni come una “teoria del complotto”.

Ultimo aggiornamento: 18:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA