Forte dei Marmi, russi e ucraini vicini di ombrellone. Cene di lusso e affitti stellari: «La guerra qui non c'è»

Nella Versilia nulla è cambiato. Le sanzioni non hanno fermato i turisti russi. Gli arrivi da Turchia e Emirati. E nessuno parla di guerra

Lunedì 4 Luglio 2022 di Veronica Cursi inviata a Forte dei Marmi
A Forte dei Marmi russi e ucraini sulle stesse spiagge (e nessuno parla di guerra)

FORTE DEI MARMI (Lucca) Qualche mese fa, quando scoppiò la guerra in Ucraina, il timore era di non rivedere più quella folla di turisti russi, oligarchi compresi, che da anni ormai si gode le vacanze a Forte dei Marmi, perla vip della Versilia, dove negli ultimi 20 anni hanno comprato non solo ville da mille e un notte, ma anche hotel e stabilimenti.

A marzo erano cominciate ad arrivare le prime disdette di tende in spiaggia e affitti di case da 70-80 mila euro al mese.

Invece alla fine sono sbarcati anche quest’anno. Nonostante tutto. Certo, per arrivare al Forte hanno fatto viaggi rocamboleschi: passando dalla Turchia, dagli Emirati o sfruttando passaporti maltesi e ciprioti. Niente aerei privati o mega yacht però.

 

I russi che vivono al Forte

«Una mia cliente si è lamentata perché è arrivata solo il primo agosto e per la prima volta nella sua vita è stata “costretta” a viaggiare in Economy», racconta il titolare di uno stabilimento vicino al pontile. Al Bagno Annetta, spiaggia di lusso frequentata da vip, i russi sono di casa da moltissimi anni. Da quando, con l’arrivo dei primi magnati, conobbero la cucina della storica titolare Carmela Pampaloni, e da allora ogni inverno la invitano nei loro ristoranti a Mosca a cucinare i suoi famosi spaghetti alle arselle. «Abbiamo all’incirca 12 famiglie russe e 3 ucraine. Quando scoppiò la guerra ci chiamarono temendo di non poter venire, sono clienti storici e la maggior parte ha casa di proprietà. Ogni giorno al nostro ristorante ci sono tavolate anche di 10-15 persone: fritture, scampi, champagne, non si fanno mancare niente».


VICINI DI TENDA
Non solo russi, ma anche ucraini. Perché nella località toscana, un tempo patria di famiglie storiche come Agnelli e Moratti, la situazione è diversa dal resto del mondo. Qui russi e ucraini convivono in una sorta di “isola felice” dove sono vicini di tenda, mangiano nello stesso ristorante, fanno shopping nelle stesse boutique del lusso: chi invade, chi è invaso, chi sanziona.

Forte dei Marmi è diventato il loro buen retiro, tanto che a settembre a Camaiore dovrebbe aprire una scuola internazionale in lingua inglese. Molte famiglie (sia russe che ucraine) stanno pensando di iscrivere lì i loro figli. La guerra? «Non ne parlano mai - racconta Francesca Dell’Olio, titolare del centro estetico “Il Paradiso di Francesca” - Solo una volta mi è capitata una signora ucraina che si è rifiutata di leggere la nostra brochure perché era scritta in russo».

Nelle strade curatissime, tra i tavolini all’aperto, i menù sono anche in russo. Così come gli annunci fuori dalle tantissime agenzie immobiliari. Molte le ville con i lavori in corso, qualche cantiere però è stato bloccato: «Sono case acquistate da russi che vivono a Mosca e hanno i conti congelati», raccontano. Per il resto, il mercato immobiliare viaggia a ritmo spedito perché «chi è qui o ha la residenza in altri Paesi come Inghilterra o Svizzera oppure ha conti all’estero. I soldi arrivano dalla Thailandia o da Dubai», spiffera qualcuno. E le cifre sono sempre record. «Abbiamo appena venduto una villa di 600 metri quadrati con 5 mila 500 metri di giardino a 13 milioni di euro - racconta Umberto Giannecchini, dell’agenzia Giannecchini - Gli affitti? Anche 250 mila euro per luglio e agosto». 


LE LEGGENDE DEGLI OLIGARCHI
La maggior parte dei russi però ormai si è “fortemarminizzata”: girano in bicicletta, comprano allo storico mercato del mercoledì, sono meno vistosi. Molto è cambiato dai primi anni dell’invasione russa. Le leggende a quei tempi si sprecano: materassi d’oro, mance di 2 mila euro.

«Tanti anni fa - racconta ancora la proprietaria dell’Annetta - un imprenditore russo mi chiese di affittare una tenda in prima fila che era già prenotata da una famiglia italiana. Mi offrì il doppio dell’importo (si parte da 12 mila euro) e in più propose di dare 50 mila euro al cliente per levare il disturbo. Lui non accettò».

È un’invasione così importante che per i nostalgici ha stravolto il volto di questo luogo. Ma fortunatamente negli ultimi anni sono tornati anche gli italiani. Perché, come direbbe Vanzina, il “Sapore di mare” del Forte resta intramontabile.

Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 14:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA