Forlì, il mistero del contadino con la testa tagliata: sotto indagine il fratello. Il cranio non è ancora stato trovato

La vittima è Franco Silvestri, 53 anni. Perquisite auto e abitazione. La sorella: "Una tragedia annunciata"

Mercoledì 29 Giugno 2022 di Mauro Evangelisti
Forlì, il mistero del contadino con la testa tagliata: sotto indagine il fratello. Il cranio non è ancora stato trovato

Il 22 giugno, tra i rovi in un burrone sulle colline forlivesi, a Civitella di Romagna, viene trovato il corpo decapitato di Franco Severi, un agricoltore di 53 anni.

Una settimana dopo, nonostante ricerche meticolose in tutta la zona adiacente al casolare in cui l'uomo viveva da solo, la testa non è stata ancora trovata. Dall'autopsia è emerso che la decapitazione è stata eseguita con un taglio netto: forse è stata usata una motosega. Ma soprattutto ancora non è stato trovato l'assassino, neppure si sa dove Silvestri sia stato ucciso. Nella sua casa, molto isolata in una località chiamata Ca' Seggio a venti minuti dal centro abitato, a dieci da un agriturismo, non c'erano né tracce di sangue né di lotta. L'inchiesta fa segnare un solo elemento nuovo, ma non decisivo: la procura di Forlì sta indagando uno dei sei fratelli di Severi, un infermiere di Meldola, Daniele, con cui da anni la vittima aveva dei contenziosi. Tra i due c'erano state cause penali e civili per ragioni di soldi, ma soprattutto per la gestione del padre anziano, morto due anni fa. Gli altri cinque fratelli, erano tutti dalla parte di Franco. L'altro giorno una delle sorelle, Anna, ha scritto su Facebook: «Non posso ancora credere che non ci sei più, eri il fratello che tutti vorrebbero avere, quando avevo bisogno, eri sempre pronto a correre ed aiutarmi in tutto». E ha aggiunto: «Spero con tutto il cuore che tu non abbia sofferto. Cronaca di una morte annunciata, nessuno ci ha ascoltato». Sottinteso: sapevamo che qualcuno ce l'aveva con te e voleva farti del male.

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PERQUISIZIONI
L'altro giorno i carabinieri hanno eseguito una lunga e meticolosa perquisizione, durata molte ore, sia nell'abitazione di Daniele Severi sia nella sua automobile, una Fiat Panda. Sono stati eseguiti anche rilievi scientifici, con l'auto dei Ris, alla ricerca di tracce. C'è massimo riserbo su quanto è emerso. Ma è possibile che dopo una settimana ci siano ancora così tanti punti oscuri in questa storia? Davvero in una frazione sperduta di un paese sulle colline forlivesi potrebbe essere stato commesso il delitto perfetto? Rivediamo alcuni tasselli del puzzle: nella sera di mercoledì 22 giugno, in un dirupo, viene trovato il cadavere, l'allarme era stato lanciato da un amico di Franco, preoccupato perché non aveva più sue notizie. La sorella Anna di solito andava ad aiutarlo il lunedì per le pulizie della casa in cui, dopo la morte dei genitori, abitava da solo. L'agricoltore la mattina del giorno prima - martedì 21 giugno - era andato a bere un caffè in un bar di Civitella. Dunque, l'omicidio potrebbe essere avvenuto tra il pomeriggio di martedì e il pomeriggio di mercoledì. Dove? Non lo sappiamo. Come è stato ucciso? Non lo sappiamo. Di certo, Franco non è stato ammazzato né nella sua casa, né nel luogo dove è stato trovato il cadavere. Perché è stata tagliata la testa? Anche su questo buio pesto, anche se non si esclude che Franco possa essere stato prima narcotizzato o avvelenato e poi decapitato con una efferatezza che stride con i paesaggi dolci e sereni delle colline di Civitella di Romagna, a 25 chilometri da Spinello, la località dove appena un mese prima si erano tolti la vita due pensionati romani che facevano parte di una setta religiosa. Non c'era mai stata tanta cronaca nera da quelle parti.

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA