Il 22 giugno, tra i rovi in un burrone sulle colline forlivesi, a Civitella di Romagna, viene trovato il corpo decapitato di Franco Severi, un agricoltore di 53 anni.
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PERQUISIZIONI
L'altro giorno i carabinieri hanno eseguito una lunga e meticolosa perquisizione, durata molte ore, sia nell'abitazione di Daniele Severi sia nella sua automobile, una Fiat Panda. Sono stati eseguiti anche rilievi scientifici, con l'auto dei Ris, alla ricerca di tracce. C'è massimo riserbo su quanto è emerso. Ma è possibile che dopo una settimana ci siano ancora così tanti punti oscuri in questa storia? Davvero in una frazione sperduta di un paese sulle colline forlivesi potrebbe essere stato commesso il delitto perfetto? Rivediamo alcuni tasselli del puzzle: nella sera di mercoledì 22 giugno, in un dirupo, viene trovato il cadavere, l'allarme era stato lanciato da un amico di Franco, preoccupato perché non aveva più sue notizie. La sorella Anna di solito andava ad aiutarlo il lunedì per le pulizie della casa in cui, dopo la morte dei genitori, abitava da solo. L'agricoltore la mattina del giorno prima - martedì 21 giugno - era andato a bere un caffè in un bar di Civitella. Dunque, l'omicidio potrebbe essere avvenuto tra il pomeriggio di martedì e il pomeriggio di mercoledì. Dove? Non lo sappiamo. Come è stato ucciso? Non lo sappiamo. Di certo, Franco non è stato ammazzato né nella sua casa, né nel luogo dove è stato trovato il cadavere. Perché è stata tagliata la testa? Anche su questo buio pesto, anche se non si esclude che Franco possa essere stato prima narcotizzato o avvelenato e poi decapitato con una efferatezza che stride con i paesaggi dolci e sereni delle colline di Civitella di Romagna, a 25 chilometri da Spinello, la località dove appena un mese prima si erano tolti la vita due pensionati romani che facevano parte di una setta religiosa. Non c'era mai stata tanta cronaca nera da quelle parti.