Un omicidio-suicidio di due anziani, e un caso di violenza in famiglia.
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Certo, erano due persone fragili, data la loro età, e per questo erano seguite dai servizi sociali, che portavano loro i pasti quotidianamente, e si occupavano delle necessità sanitarie. Nessuno però, neanche tra gli operatori, si sarebbe accorto del malessere dell'uomo. Per la polizia si tratterebbe di un caso di un caso di omicidio-suicido. L'anziano avrebbe lasciato in casa anche un biglietto, ora al vaglio degli inquirenti, nel quale chiede scusa per quanto è accaduto. Non era una coppia abbandonata; spesso i nipoti facevano visita ai nonni. Ed è stato proprio uno di loro, in possesso delle chiavi della villetta, ad entrare in casa facendo la tragica scoperta. Poi sul posto sono arrivati gli agenti della polizia e il pm di turno. È stato invece l'istinto di sopravvivenza a far fuggire una donna dalle percosse del marito, mentre si trovava in viaggio in auto con lui sull'autostrada A/27 Mestre-Belluno.
La donna, una quarantenne, dopo essere stata picchiata si era messa alla guida dell'auto, perchè il marito era ubriaco. Ha approfittato del fatto che stava sopraggiungendo al casello di Silea (Treviso), per il pedaggio: quando la vettura ha fatto per ripartire, ha aperto la porta e si è fiondata di corsa all'esterno, verso il casello, chiedendo aiuto. Un operatore l'ha vista malconcia ed ha chiamato subito la Polstrada. Gli agenti hanno verificato le ecchimosi sul volto della donna, che è stata successivamente affidata ad una struttura protetta. Sono state subito attivate le linee di comportamento del «codice rosso». Aveva riportato lievi lesioni, e per questo sarà lei a decidere se presentare denuncia verso il marito violento. L'uomo, portato in Questura, è stato accusato di ubriachezza molesta, sottoposto ad una sanzione ed affidato in custodia ai familiari.