«È vero. Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Hanno accostato le mie lacrime ad altre lacrime: le hanno riportate ad un genere, quello femminile. Io invece ho avuto la forza di piangere - sì, la forza - perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall'inizio, perché ho chiuso il cerchio di una vita che non è soltanto la mia, ma è quella di tantissime donne e uomini che come me hanno lavorato nei campi». Lo scrive su Facebook la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova. «Però una cosa la voglio dire, a chi sta con me e a chi sta contro di me: le lacrime non le giudicate perché appartengono non a me sola, ma a chi ha ogni giorno il coraggio di sfidare per cambiare, sapendo che si può perdere o vincere - prosegue la ministra -. Sono cose che hanno a che fare con la vita, con l'impeto e la forza delle idee. Le lacrime sono il segno costitutivo, generativo della nostra specie».
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«Chi le teme, o chi non ne comprende il senso e la forza, ha perso di vista il carattere più importante dell'umano: la coscienza delle cose, quant'è prezioso mostrarsi vulnerabili. Se abbiamo perso di vista questo, se non sappiamo più riconoscere cosa significa il pianto di chi crede in quello che fa, è preoccupante. Più di ogni battaglia, vinta o persa che sia», scrive ancora Bellanova.
«La forza delle donne, ed anche di molti uomini, è proprio saper piangere: non esiste un »pianto di genere«, perché l'unico genere capace di pianto è quello umano.
Le lacrime della #Bellanova come quelle della #Fornero? La #Fornero, piangeva perché chiedeva sacrifici, #TeresaBellanova ha pianto perché ha annunciato il riconoscimento di nuovi diritti. Lacrime diverse, comunque la si pensi lacrime di donne che ci mettono l’anima.
— Myrta Merlino (@myrtamerlino) May 14, 2020
«Le lacrime della Bellanova come quelle della Fornero? La Fornero piangeva perché chiedeva sacrifici, Teresa Bellanova ha pianto perché ha annunciato il riconoscimento di nuovi diritti. Lacrime diverse, comunque la si pensi lacrime di donne che ci mettono l'anima». A scriverlo su Twitter è Myrta Merlino, commentando le lacrime del ministro Teresa Bellanova ieri nell'annunciare la regolarizzazione dei lavoratori immigrati impiegati in agricoltura.