Elisabetta Molaro, chi era la donna uccisa in casa dal marito mentre le figlie dormivano: l'ha accoltellata dopo una lite

Giovedì 16 Giugno 2022 di Cristina Antonutti
Elisabetta Molaro, uccisa a 40 anni dal marito

Positiva, determinata, intraprendente e un sorriso che illuminava la stanza. Elisabetta Molaro, 40 anni, di Codroipo, era una donna d’azione, che mai avrebbe subìto situazioni di pericolo senza reagire o messo a rischio l’incolumità delle sue due bambine di 8 e 5 anni. Che la separazione dal marito Paolo Castellani, 44enne codroipese, fosse in salita, ne era consapevole, ma che lui sarebbe stato capace di farle del male non lo aveva percepito.

Era rientrata a casa poco prima di mezzanotte, al termine di una cena con le colleghe. In via delle Acacie, dove abitava in una strada che dalla circonvallazione sud di Codroipo porta verso il parco delle risorgive e il polisportivo, lui l’aspettava sveglio. È nata una discussione che Castellani ha troncato con una decina di coltellate. Ha colpito la moglie al collo e al torace con un coltello di 27 centimetri. Una furia impensabile in un uomo così tranquillo. Erano circa le due di notte quando ha chiamato il 112 annunciando l’ennesimo femminicidio. Sotto choc e sporco di sangue, si è poi allontanato in auto verso Passariano, prima che arrivassero le forze dell’ordine. È a villa Manin che i carabinieri lo hanno ritrovato. Prima di essere portato in caserma ha indicato il fossato in cui aveva gettato il coltello.

Elisabetta Molaro uccisa a Codroipo con decine di coltellate dal marito: usata lama di 27 cm. Si stavano separando, in casa i figli

 


LO CHOC


Martedì mattina, giorno di mercato, le Frecce disegnano sui cieli di Rivolto le loro evoluzioni e puntano verso Codroipo con il solista che traccia una linea che pare una staffilata al cuore, come quella che ucciso Elisabetta. È il rombo della Pan l’unico rumore a squarciare il silenzio in via Acacie. I codroipesi sono increduli. «Ha ucciso la Betta?», si chiedono. Impiegata prima alla Cattolica e poi alla B&T Assicurazioni di piazza Garibaldi, Elisabetta Molaro ha seguito negli anni migliaia di pratiche con la passione e il rigore che la contraddistinguevano. Con il marito si conoscevano da ragazzini. Lei vulcanica, lui un tranquillo padre di famiglia appassionato. Avevano condiviso per tanti anni la passione per le moto. Elisabetta stessa era una biker, portava la moto con disinvoltura e prima di diventare mamma era normale vederla con casco e giubbotto pronta per il giro domenicale. Poi sono nate le bambine e lei, madre attenta e responsabile, ha rinunciato alla moto per dedicarsi alla famiglia.


IL LAVORO


Alla B&T, Elisabetta lavorava dal 2013. «Era bravissima, radicata a Codroipo e molto amata dai clienti - racconta Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento e socio dell’agenzia assieme all’udinese Mauro Tramontano -. Eravamo molti amici, si cenava con le famiglie o si beveva un aperitivo con Paolo dopo il lavoro. Siamo increduli, era un uomo così buono e disponibile. Lei? Straordinaria, dolce, una bontà unica e una lavoratrice insostituibile». Gestiva le pratiche con autonomia e professionalità, Bernava la definisce una «fuoriclasse». Appena diventata mamma aveva la necessità di conciliare gli orari di lavoro con le esigenze della famiglia. «Le avevamo fatto un contratto che fosse adeguato alle sue esigenze - spiega Bernava -. Siamo una piccola azienda, molto legati tra di noi e cerchiamo di venirci incontro».


LA COPPIA


Elisabetta Molaro aveva intrapreso con una mediatrice un percorso che l’avrebbe portata alla separazione da Castellani. Erano seguiti da una psicologa. Lui non accettava che la loro relazione fosse finita, ma nessuno aveva intuito un epilogo così tragico. «Elisabetta - conferma Bernava - non aveva mai accennato a violenze domestiche, altrimenti ci saremmo allertati. Era una fase delicata del loro rapporto». Ieri mattina la notizia del femminicidio è arrivata nell’agenzia di piazza Garibaldi quasi per caso. «Eravamo così stravolti - racconta Bernava - che siano andati tutti insieme a Codroipo. A piangere». Sulle porte degli uffici di Codroipo e San Vito da ieri un cartello annunciava “chiuso per lutto”. Nessuno era in grado di lavorare.

Ultimo aggiornamento: 15:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA