Bari, partorisce la figlia con un infarto in corso al Policlinico: mamma e bimba stanno bene

Venerdì 30 Aprile 2021
Bari, partorisce la figlia con un infarto in corso: «Adesso stiamo entrambe bene»

Colpita da un infarto a 34 anni e nell'ultima settimana di gravidanza, Grazia, percorre 40 chilometri per raggiungere il Policlinico di Bari e con un parto cesareo mette al mondo sua figlia. Solo dopo la nascita della bambina i medici hanno deciso di trattare l'ostruzione coronarica della mamma.

Una scelta che ha permesso a Grazia e alla piccola Elisabetta di tornare a casa insieme. «Adesso stiamo entrambe bene», racconta la mamma. «In quel momento - ricorda Grazia - temevo più per mia figlia che per la mia vita: poi, quando l'ho sentita piangere, l'emozione che ho provato è stata indescrivibile e ho cominciato a piangere anch'io». La sorellina di Elisabetta, che ha solo due anni e mezzo, «è stata felicissima quando mi ha rivisto dopo dieci giorni», aggiunge Grazia, e «finalmente ha potuto riabbracciare me e vedere per la prima volta sua sorella». Parlando dell'equipe medica a cui è molto grata «dopo il parto mi hanno fatto trovare fiori e dolci: sono stata davvero tanto coccolata».

La procedura standard, spiega il direttore di Cardiologia ospedaliera del Policlinico, Carlo D'Agostino, «avrebbe richiesto l'esecuzione di una immediata angioplastica coronarica con il posizionamento di stent e l'utilizzo di alte dosi di farmaci antiaggreganti piastrinici. Ma per la signora, con una gravidanza quasi a termine, una terapia antiaggregante spinta avrebbe costituito un grave rischio di emorragia nel corso del parto». Grazia aveva una ostruzione di una delle arterie coronarie, dovuto a dissezione della parete. «Viste le condizioni cliniche - prosegue D'Agostino - si è deciso che la condizione a minor rischio fosse far partorire la signora mantenendo la massima protezione cardiologica, con la possibilità di intervenire immediatamente in caso di destabilizzazione». In 15 minuti si è riunito un team multidisciplinare, e il parto è avvenuto nella sala del laboratorio di emodinamica del reparto cardiologico, con gli emodinamisti e i cardiochirurghi pronti a intervenire. La mamma è stata trattata e sorvegliata cardiologicamente nei minuti e nei giorni successivi al parto nell'unità di terapia intensiva cardiologica ospedaliera (UTIC), e la sua bambina è stata ricoverata in neonatologia. «Non hanno subito alcuna conseguenza - assicura D'Agostino - possiamo dirlo con certezza dopo gli ultimi controlli».

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