I titoli delle serate d'inaugurazione sono piuttosto evocativi: "Ricominciamo", "Be free", "I migliori anni della nostra vita". Da oggi si riparte. E stavolta, forse, sarà davvero un viaggio senza più fermate. A due anni dall'inizio della pandemia e dopo due mesi dall'ultimo stop imposto prima di Natale, le discoteche riapriranno. Sì, ma come? Salvo sorprese resteranno i protocolli già in vigore: mascherina sempre (tranne in pista), capienza ridotta al 50% all'interno, registrazione di tutti i partecipanti. Di certo, il primo requisito per poter varcare le porte dei locali notturni sarà il possesso del Green pass rafforzato.
Sui social tornano a circolare le immagini di ragazzi che si divertono e locali pronti ad accoglierli: Siamo tornati!.
Gli imprenditori: "Molti non riapriranno"
Le luci si riaccendono, la musica torna a vibrare, ma l'umore non è alle stelle, per lo meno non lo è quello degli imprenditori del settore divertimento. In vista dell'evento Silb-Fipe, organizzazione che raggruppa moltissimi operatori delle sale da ballo, ha diffuso sui social un video tutorial in cui spiega che la capienza sarà ridotta al 75% per i locali all'aperto, al 50% per quelli al chiuso. E ci sarà l'obbligo di esibire il super green pass e di indossare le mascherine, anche se non in pista, e di mantenere la distanza interpersonale di due metri. In caso di trasgressione delle regole da parte di clienti e/o operatori la multa prevista va da 400 a mille euro.
Quasi nessuno tra i gestori, comunque, ha deciso di festeggiare allo scoccare della mezzanotte. Tutti o quasi hanno programmato eventi a partire dal prossimo weekend, qualcuno ha rimandato ancora, temendo un dietrofront dell'ultimo secondo. Le ragioni sono principalmente organizzative, in quanto l'allestimento dei locali richiede tempo e cura. Ma anche legate al periodo. «È una riapertura faticosa - ha spiegato Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fipe - in molti non ci riusciranno e lo farà solo chi è sopravvissuto. Siamo stati trattati come figli di un dio minore fino a oggi e domani torniamo a riappropriarci del nostro diritto al lavoro, ma non so in che modo. Molti non ce l'hanno fatta, hanno svenduto le aziende per pochi soldi». Dai dati dell'associazione risulta che sono 3.459 le discoteche in Italia, per un fatturato annuo di 2 miliardi. L'ammontare dei bonus è stato invece pari a 80 milioni di euro. Il tema quindi resta un tasto dolente per i gestori e per le associazioni di categoria che sono d'accordo nel rilevare che il blocco imposto è stato troppo lungo, in assenza di ristori adeguati alle perdite. Comunque, lo show andrà avanti.
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