Il nulla osta della Procura di Milano è arrivato: ora si potranno celebrare i funerali della piccola Diana, morta a 18 mesi di stenti dopo che la madre, Alessia Pifferi, l'ha lasciata sola in casa da sola a Milano per una settimana.
Le testimonianze
Gli investigatori, tra le varie testimonianze raccolte, hanno anche sentito l'uomo che avrebbe frequentato Pifferi tra marzo e aprile scorsi («non ricordo il suo nome», aveva detto lei) e lui ha riferito, in linea su questo punto con la versione della donna, che quella boccetta di En l'aveva lasciata lui a casa della 37enne. Per lunedì prossimo, intanto, sono stati fissati gli accertamenti irripetibili della Polizia scientifica e a fine settembre dovrebbero arrivare gli esiti definitivi dell'autopsia, che comprendono anche gli esami tossicologici per accertare se la piccola abbia assunto le benzodiazepine. Intanto, continuano ad arrivare in Procura ogni giorno email di cittadini, soprattutto madri e padri, che raccontano di essere rimasti sconvolti dalla vicenda e che chiedono giustizia per Diana.
Solo oggi ne sono arrivate già una ventina. E se la difesa, coi legali Luca D'Auria e Solange Marchignoli, ha già nominato due esperti per una consulenza «neuroscientifica e psichiatrica» sulla donna, per la Procura, invece, non c'è necessità di analisi di questo genere, perché Pifferi sarebbe stata lucida nella sua volontà e ne ha spiegato anche le ragioni davanti al gip: per lei la figlia era un «peso» che la ostacolava nella vita e nel suo «futuro» con il compagno.