Omicidio Willy, altri guai per la famiglia Bianchi: «Marco e suo padre torturavano gli animali». Rischio processo

A metterli nei guai alcuni video e foto, trovati nel cellulare di Marco Bianchi durante le verifiche dei carabinieri

Mercoledì 9 Novembre 2022
Omicidio Willy, altri guai per la famiglia Bianchi: «Marco e suo padre sparavano alle pecore senza motivo». Rischio processo

La famiglia Bianchi ancora nei guai. Marco, uno dei due gemelli accusati di aver ucciso Willy Monteiro Duarte nel settembre del 2020, potrebbe andare sotto processo per rispondere del reato di uccisione di animali. Coinvolto anche Ruggiero, 59enne padre dei due fratelli rinchiusi in carcere. 

Le indagini

A metterli nei guai alcuni video e foto, trovati nel cellulare di Marco Bianchi durante le verifiche dei carabinieri.

Gli episodi risalgono ad un periodo compreso tra il 2017 e il 2019. Gli inquirenti hanno passato al setaccio il cellulare di Bianchi, dove sono stati trovate le prove delle torture messe in atto ai danni degli animali. In base a quanto emerge dal capo di imputazione Bianchi, in concorso con un altro indagato, «per crudeltà» ha causato la morte di un uccello che dopo essere stato catturato è stato ucciso dal ventenne con un colpo di fucile. Il padre dei fratelli di Artena è invece accusato di avere ucciso una pecora. Dopo averla ferita è stata finita con un colpo di arma da fuoco morendo «a seguito di atroci sofferenze».

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Il provvedimento dei pm di Velletri è stato notificato a Bianchi in carcere dove sta scontando la condanna al carcere a vita, emessa in primo grado dal tribunale di Frosinone nel luglio scorso per i fatti di Colleferro. In quella vicenda, secondo quanto scrivono i giudici della corte d'assise, i fratelli Bianchi furono autori di una aggressione caratterizzata da una «furia cieca». Il branco che si accanì su Willy aveva la «percezione del concreto rischio che attraverso la loro azione il 19enne potesse perdere la vita, e nondimeno hanno continuato a picchiarlo». Una morte arrivata al culmine di una banale lite verbale, «degenerata» con l'arrivo dei Bianchi autori di un blitz violento. Una azione rapidissima iniziata con un violento calcio a petto. Un colpo sferrato da Gabriele Bianchi, esperto come Marco delle tecniche Mma, sfruttando la sua conoscenza delle arti marziali e utilizzando un palo come «catapulta» per renderlo ancora più devastante.

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