Cassonetti in fiamme.
Fin dal mattino i manifestanti hanno assaltato autostrade, stazioni e aeroporti. Al Charles de Gaulle e a Orly, cinti d’assedio, sono stai cancellati il 30% dei voli, il 20% negli altri aeroporti francesi. Bloccati anche i treni alla Gare de Lyon, la stazione dove partono i convogli verso il Sud e l’Italia. Per gestire l’ordine pubblico il ministero dell’Interno ha schierato 12mila poliziotti, cinquemila solo a Parigi. Il governo temeva i “casseur”, quelli che da noi chiamiamo black block. E così è stato.
Nell’imponente corteo partito alle 14 da piazza della Bastiglia si sono infiltrati schiere di vandali che approfittando della massa hanno dato alle fiamme i cassonetti stracolmi di immondizie lungo tutto il tragitto del corteo. Il cielo della Ville Lumière è diventato nero per il fumo dei roghi. La polizia, molto criticata in questi giorni per la violenza con cui ha affrontato i manifestanti, non è rimasta a guardare. Cariche, lacrimogeni, arresti. In serata il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha detto che i fermi sono stati 80. Le forze di sicurezza, bersagliate con il lancio di pietre e bottiglie, ha contato tantissimi feriti: 128 tra poliziotti e gendarmi. Ma è tutt’altro che finita: il coordinamento dei sindacati francesi ha annunciato una nuova giornata di mobilitazione per martedì prossimo.
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