La causa per il bambino morto di otite a soli 3 anni a Pesaro è finalmente arrivata. Il medico omeopata che aveva deciso di curare il piccolo Francesco Bonifazi, di soli 7 anni, senza usare un banale antibiotico è stato condannato a 3 anni di carcere. Il Tribunale di Ancona si è espresso per quanto accaduto il 27 maggio 2017 condannando Massimiliano Mecozzi a 3 anni di reclusione per omicidio colposo e un'interdizione dalla professione di 5 anni.
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I rimedi omeopatici
Massimiliano Mecozzi aveva curato con rimedi omeopatici Francesco Bonifazi, di Cagli, in provincia di Pesaro Urbino, che era stato colpito da una otite batterica bilaterale. Francesco morì all'ospedale Salesi di Ancona, dove era arrivato tre giorni prima in gravissime condizioni per poi finire subito in coma.
La sentenza
Stando all'accusa, Mecozzi non avrebbe ritenuto necessari gli antibiotici anche quando il piccolo presentava i segni del primo aggravamento. La sentenza è stata letta dalla giudice Francesca Pizii, dopo due ore e mezzo di camera di consiglio. La Procura, con il pm Daniele Paci, aveva chiesto una condanna a quattro anni. Massimiliano Mecozzi non era presente in aula. C'erano invece la mamma del bambino e il nonno materno che ha sempre seguito in prima persona la vicenda. Il medico, che aveva ripreso ad esercitare e non era soggetto a misure cautelari, adesso sarà costretto ad accantonare la professione per 5 anni, dei quali i primi 3 li passerà in carcere. La sentenza mette la parola fine a una dolorosa storia che aveva visto alla sbarra anche i genitori del bimbo. I due genitori furono condannati a tre mesi con ritiro abbreviato.
«Genitori responsabili»
I genitori furono condannati perché ritenuti furono corresponsabili del decesso del bimbo, avendo di fatto «avallato» il tipo di terapia consigliata dal medico, specializzato in omeopatia, di trattare il bimbo solo con presidi omeopatici. A causa della mancata somministrazione di antibiotici, l'otite degenerò in una fatale encefalite. Davanti ai giudici i genitori dissero di essersi rivolti all'omeopata perché preoccupati dalle condizioni del figlio, soggetto a frequenti malanni, e del fatto che fosse continuamente sottoposto a cure antibiotiche che avrebbero potuto indebolirlo ancora di più. Per questo si erano affidati a Mecozzi anche in virtù del fatto che dalle cure omeopatiche avevano tratto benefici in passato.
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