Covid, nuove regioni diventano zone rosse: Puglia, Sicilia e Basilicata

Venerdì 20 Novembre 2020 di Mario Fabbroni
Covid, nuove regioni diventano zone rosse: Puglia, Sicilia e Basilicata

I 21 parametri che attribuiscono alle Regioni la collocazione nelle tre zone di colore giallo, arancione o rosso non cambieranno fino alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore: sarà un tavolo tecnico tra le Regioni, l’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute a valutare eventuali modifiche da inserire nel nuovo provvedimento.


Il governo respinge per il momento il pressing delle Regioni che da giorni chiedono di «semplificare» i criteri, con la conseguenza che il monitoraggio delle prossime ore seguirà lo schema utilizzato finora e potrebbe determinare il passaggio alla zona rossa di almeno altre 4 Regioni: Puglia, Basilicata, Sicilia e Abruzzo, che di fatto già lo è per decisione del presidente Marsilio, con Emilia Romagna e Liguria ancora in bilico. «Non escludo che possano esserci altre regioni rosse» conferma il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.

Per i prossimi 15 giorni il sistema resta dunque quello attuale, anche se il governo “concede” due aperture ai governatori: «un coordinamento politico» per il prossimo Dpcm - che in sostanza significa andiamo avanti così fino all’inizio di dicembre e poi decidiamo insieme le regole per Natale - e, soprattutto, la possibilità di chiedere i ristori per le categorie colpite dai provvedimenti anche se sono i presidenti e non il governo, d’intesa con il ministro della Salute, a decidere le misure restrittive. «Una riunione proficua», ha commentato non a caso il presidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. 


Il perché non si cambia lo ha spiegato Roberto Speranza: «Non va sottovalutata la serietà della situazione, la pressione sugli ospedali» è ancora «molto alta e non si può assolutamente scambiare qualche primissimo e ancora insufficiente segnale in uno scampato pericolo». 
«Il cambiamento dei parametri non è dunque in discussione fino al 3 dicembre» ha aggiunto Boccia.

Il premier Conte però chiede «fare di più» e «rendere ancora più chiari e trasparenti i parametri». 

Ultimo aggiornamento: 11:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA