Covid, l'ordinanza di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna: «Negozi chiusi la domenica, consumazioni nei bar solo dalle 15 alle 18»

Giovedì 12 Novembre 2020
Covid, l'ordinanza di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna: «Negozi chiusi la domenica, consumazioni nei bar solo dalle 15 alle 18»

È in arrivo la nuova ordinanza comune delle regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, con i governatori Zaia, Fedriga e Bonaccini che stanno lavorando a misure comuni per evitare che i loro territori, da area gialla, diventino regioni arancioni o rosse. Nella riunione di capi delegazione il ministro della Salute Roberto Speranza ha già proposto di dare l'intesa alle ordinanze, ossia la procedura di condivisione formale del Governo.

L'ordinanza entrerà in vigore da sabato. Per domani, tuttavia, sono attesi nuovi dati dal monitoraggio della cabina di regia, che potrebbe inasprire la collocazione in 'zona gialla'. 

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LE MISURE Sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato alle scuole elementari e medie, la misura prudenzialmente inserita in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale, dall'ordinanza firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, d'intesa con i colleghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'ordinanza anti assembramenti dell'Emilia Romagna prevede negozi chiusi la domenica, con le eccezioni di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole. Rimangono aperti bar e ristoranti, con la limitazione imposta dal dpcm di chiusura alle 18.

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Oltre alla chiusura dei negozi nei festivi, è stata disposta la chiusura nei prefestivi e festivi delle medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali. Nei negozi e in qualsia esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole specifiche.

La consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti 'regolarmente collocati'. La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene «fortemente raccomandata». L'attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati. 

CHIUSI OUTLET NEL WEEKEND Nei giorni prefestivi in Veneto sono chiuse le grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi i parchi commerciali (Outlet), stabilisce l'ordinanza illustrata dal presidente Luca Zaia. Restano aperti solo gli alimentari, farmacie e parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita anche dei negozi di vicinato, ad eccezione delle medesime categorie.

La somministrazione di bevande e alimenti è prevista in Veneto, da domani al 3 dicembre, solo dalle ore 15.00 alle 18.00, e il consumo dovrà avvenire esclusivamente da seduti, dentro e fuori dai locali. I posti di bar e ristoranti devono essere «regolarmente collocati». Per i cibi da asporto è vietata la consumazione all'esterno del locale. «Lo scopo - ha spiegato Zaia - è di evitare in particolare gli spritz ammassati all'esterno dei bar».

Da domani al 3 dicembre in Veneto non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici, delle città e nelle aree affollate, prevede l'ordinanza illustrata dal presidente Luca Zaia. «Niente 'vascA' - ha spiegato Zaia - niente struscio, non si affolla la spiaggia». È invece consentita l'attività sportiva, quella motoria e le passeggiate in parchi pubblici e aree rurali, purché nel rispetto della distanza di 2 metri per lo sport e un metro per il resto degli spostamenti all'aperto. 

ZAIA E FEDRIGA: ABBIAMO L'ORDINANZA «Abbiamo l'ordinanza. Non è un atto d'imperio ma è anche un po' un fallimento», ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia. «È un segno dei tempi perché in un mondo dove si rispettano regole non servirebbe a nulla. Si cerca di intercettare gli irriducibili. È un fallimento sociale perché il buonsenso non è per tutti». 

La nuova ordinanza per il Friuli Venezia Giulia «non vuole dare multe, ma regole condivise, che tutti possano rispettare», ha aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. «L'ordinanza ha l'intesa del Ministero della Salute» ed entra in vigore dalla mezzanotte di sabato. «Il nostro obiettivo non è evitare il passaggio dalla fascia di rischio gialla» a una di maggior rischio «ma diminuire i contagi». L'ordinanza, i cui punti sono stati spiegati in videoconferenza dal governatore, «sarà in vigore di fatto dalla giornata di sabato». «L'obiettivo - ha puntualizzato Fedriga - è tutelare i cittadini e in particolare le fasce più a rischio della popolazione».

BONACCINI: FRENARE IL CONTAGIO «Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia. È la priorità. E possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico», ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. «Servono unità e condivisione - ha detto - recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell'emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola».

«Per questo, insieme ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Zaia e Fedriga, due regioni vicine e in fascia gialla come la nostra, abbiamo concordato ordinanze regionali con misure ulteriormente restrittive, per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio». «Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali». «C'è - dice Bonaccini - solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi ed uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo».

Ultimo aggiornamento: 18:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA