Entra e spara nel capannone: «Mi hai rovinato». Il killer ha ucciso due imprenditori, poi si è suicidato

Mercoledì 4 Aprile 2018
Entra e spara nel capannone: «Mi hai rovinato». Il killer ha ucciso due imprenditori, poi si è suicidato

Orrore stamattina nel bresciano: un uomo è arrivato in auto, è sceso, è entrato in un capannone e ha sparato uccidendo un lavoratore e ferendone un altro, per poi uccidere un'altra persona, scappare in auto e togliersi poi la vita. Le vittime sono Elio Pelizzari, titolare della Pg metalli, azienda che si trova a pochi metri di distanza dal capannone teatro del delitto, e un altro imprenditore, James Nolli

Chi era il killer: Balsamo faceva parte della banda dei tir

L'assassino, a lungo in fuga con l'auto del proprietario del capannone dove si è consumato l'omicidio e che è stato a sua volta ferito, il 75enne Giampiero Alberti, è Cosimo Balsamo, pregiudicato bresciano. Balsamo si è poi suicidato in un parcheggio ad Azzano Mella, sempre nel Bresciano: ha parcheggiato il pick-up che aveva rubato ad Alberti è si è sparato un colpo di pistola in testa.



«Mi hai rovinato» avrebbe gridato prima di sparare e di fuggire in auto. Secondo i carabinieri, il pregiudicato ha prima ucciso con un colpo di fucile l'imprenditore Elio Pellizzari a Flero, poi con un'auto rubata si è spostato a Carpeneda di Vobarno, in Valle Sabbia, dove ha ucciso un altro imprenditore, James Nolli. Balsamo lo scorso 30 gennaio era salito su una tettoia del tribunale di Brescia per protestare contro il sequestro della sua abitazione. L'uomo era stato infatti coinvolto in un'inchiesta sul traffico di mezzi pesanti.

Nel 2009 era stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio perché faceva parte della banda dei tir che nei primi anni del 2000 aveva derubato aziende di trasporto di metalli in tutto il Nord Italia. Il 9 gennaio scorso aveva protestato salendo sulla tettoia del Tribunale di Brescia e minacciando di suicidarsi contro la confisca dei suoi beni. Le forze dell'ordine l'avevano convinto a desistere. 
 

 

VITTIME NON SCELTE A CASO Le vittime, non sono state scelte a caso, ma si tratta di due persone che in passato si sono 'scontrare' con il ricercato, condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio. Balsamo faceva parte della banda dei tir che all'inizio del 2000 derubava nel Nord Italia le aziende di trasporto di metalli. Per quell'accusa, il 67enne originario di Brindisi ha scontato la sua pena e si è visto sottrarre il suo patrimonio.

Una scelta che oggi Balsamo ha deciso di far pagare: «Mi hai rovinato», ha urlato prima di sparare contro Elio Pelizzari, colpito nel capannone dell'azienda Sga di Flero. Ferito Giampiero Alberti, il 75enne titolare. Balsamo si è poi diretto a Vobarno, in Valle Sabbia, dove ha ucciso un secondo imprenditore. Il prossimo obiettivo, però, «potrebbe essere il tribunale di Brescia», fanno sapere persone vicine all'inchiesta. L'obiettivo potrebbe essere quello di colpire chi non ha mai creduto alla sua innocenza. 

OSSESSIONATO DA BATTAGLIA GIUDIZIARIA Una delle ultime vicende giudiziarie che vide coinvolto Cosimo Balsamo, l'uomo che ha ucciso due persone, ferendone una terza nel Bresciano, prima di togliersi la vita, è una richiesta di revisione respinta dalla Corte d'appello di Venezia e poi dalla Cassazione della sentenza di condanna a sette anni e quattro mesi della Corte d'appello di Brescia per associazione a delinquere furto e ricettazione.
Nella richiesta Balsamo lamentava che James Nolli, una delle sue vittime, era stato condannato per furto, mentre lui per ricettazione, mentre aveva sempre sostenuto di aver personalmente rubato i mezzi con cui l'organizzazione depredava aziende che lavoravano metalli e altro. Balsamo sosteneva che la condanna per ricettazione fosse ingiusta in quanto a questa era conseguita l'applicazione della confisca dei suoi beni, proprio in relazione alla condanna per ricettazione.

Ultimo aggiornamento: 19:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA