Bocciano il figlio: padre scrive sui muri della città insulti sessisti contro la professoressa

Dopo la bocciatura a settembre di suo figlio, l'uomo ha scatenato l'inferno per le vie di Arezzo scrivendo più di 60 scritte con insulti a sfondo sessuale ai danni della professoressa

Lunedì 31 Ottobre 2022 di Niccolò Dainelli
Bocciano il figlio: padre scrive sui muri della città insulti sessisti contro la professoressa

Quanto accaduto ad Arezzo potrebbe costare molto caro a un padre rancoroso. Suo figlio è stato bocciato e lui ha deciso di imbrattare e danneggiare i muri di tutta la città con scritte offensive a sfondo sessuale nei confronti della professoressa. Per questo l'uomo sarà processato per danneggiamento alla città, ma soprattutto per diffamazione.

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La storia

 

Venerdì 28 ottobre si è svolta la prima udienza, a margine della quale è emersa una storia che per tre anni era rimasta sconosciuta. I fatti risalgono al 2019 e i protagonisti sono un ragazzo bocciato a scuola, suo padre e, suo malgrado, la professoressa ricoperta di insulti. Quell'anno è stato ultimo con le bocciature a settembre, poi escluse a seguito della pandemia.

In base a quanto ricostruito in aula, il giovane, studente di un liceo della città toscana, è stato rimandato a giugno con tre materie. Ma una volta sostenuti gli esami di settembre è stato bocciato.  Ed è qui che entra in gioco il padre che non ha digerito per niente la decisione presa dai professori.

L'inferno 

Appresa la notizia, il padre ha scatenato l'inferno. Prima sul piano verbale offendendo e minacciando, poi è passato alle scritte sui muri. Secondo le indagini sono stati almeno 60 le zone di Arezzo dove l'uomo avrebbe scritto offese a sfondo sessuale contro la professoressa. Insulti che non hanno lasciato niente all'immaginazione, perché il padre si è prodigato a scrivere anche il cognome, con un allusivo gioco di parole. Stando a quanto scrivono i giornali locali il marito della professoressa ha fatto il giro di tutte le sessanta scritte, provando a cancellare almeno il nome. Un tentativo di difendere l'onore macchiato della moglie e che, in breve tempo, potrebbe ottenere giustizia.

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