Ci sono macchie di sangue sugli abiti indossati, nella notte tra il 5 e il 6 settembre, dai quattro indagati per la morte di Willy Monteiro Duarte. Secondo i primi accertamenti del Ris dei carabinieri, che non hanno ancora eseguito la comparazione con il dna della vittima, le tracce sui vestiti di Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia sarebbero un'ulteriore prova della responsabilità dei quattro, accusati di omicidio volontario, per i quali ora la procura di Velletri potrebbe chiedere il processo con rito immediato.
Willy Monteiro aveva «fegato e cuore spaccati». Dall'autopsia l'orrore degli ultimi minuti di vita
Willy, i fratelli Bianchi in celle protette. Lite con un detenuto, rischiano il linciaggio: «Sono pericolosi»
Tra le ipotesi al momento più credibili, Willy Monteiro Duarte, sarebbe morto per soffocamento.
C'è da capire quali tra questi, ha fatto prima degli altri a togliere la vita al 21enne italo capoverdiano residente a Paliano. La vicenda è quella dell'omicidio di Willy avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 settembre in via Oberdan a Colleferro, quando il giovane, al termine di una serata trascorsa con gli amici nei locali del centro, è stato selvaggiamente picchiato e ucciso. Alcune ore dopo sono stati arrestati quattro giovani di Artena: i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Indagati per omicidio volontario, i primi tre sono in carcere a Rebibbia, Belleggia è ai domiciliari.