Willy Monteiro, risse, stupefacenti e lesioni: otto fascicoli sui picchiatori aperti dalla procura di Velletri

Venerdì 11 Settembre 2020 di Valentina Errante
Willy Monteiro, risse, stupefacenti e lesioni: otto fascicoli sui picchiatori aperti dalla procura di Velletri

Devono rispondere di altri reati davanti alla procura di Velletri, Marco e Gabriele Bianchi, i due picchiatori, adesso detenuti a Rebibbia e accusati di avere ucciso senza motivo, insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, Willy Monteiro Duarte. Cinque i procedimenti aperti a carico del più giovane dei due, Marco, tre quelli in cui risulta indagato o sotto processo Gabriele. Le verifiche sui drammatici fatti dello scorso 7 settembre, intanto, vanno avanti. Nelle ultime ore in tanti si sono presentati alla caserma dei carabinieri di Colleferro per riferire nuovi dettagli sulla notte tra sabato e domenica quando, con una furia inspiegabile, Willy è stato pestato a calci e pugni. Ragazzi presenti nella piazza, che si erano allontanati dal luogo della rissa e non si erano presentati al pronto soccorso per sapere quale fosse il destino di Willy. Ma anche altri amici degli indagati. E intanto è emerso il nome della persona che da Largo Santa Caterina, quando la rissa era cominciata convoca i due fratelli, esperti di arti marziali.

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LE VERIFICHE
I militari che conducono le indagini, coordinati dalla procura di Velletri e hanno arrestato in flagranza gli indagati, esamineranno anche i tabulati e convocheranno Michele Cerquozzi, il ragazzo che, quando è cominciata la discussione tra Federico Zurma, Alessandro Rosati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, per un bacio mandato al volo ad Azzurra, fidanzata di Rosati, ha chiamato i fratelli Bianchi perché intervenissero. Finora Cerquozzi era rimasto fuori dalle indagini. Sono stati gli stessi picchiatori a sostenerlo, in sede di interrogatorio. Cerquozzi ha chiamato dicendo che era «impegnato in una violenta discussione e chiedeva loro di intervenire in suo soccorso». Così come non era stato coinvolto Omar, un altro amico dei picchiatori citato nell'interrogatorio da Belleggia.


RISSE E DROGA
Marco Bianchi prima dell'omicidio di sabato scorso risultava già indagato in cinque diversi fascicoli dai pm di Velletri. Le ipotesi sono di spaccio di stupefacenti, lesioni, rissa e porto di oggetti atti ad offendere. Il fratello maggiore è coinvolto invece in tre inchieste: anche lui spaccio e poi lesioni e minacce. Circostanze che hanno pesato anche nella valutazione del giudice, che ha sottolineato la totale assenza di «capacità di autocontrollo degli indagati e la sostanziale indifferenza rispetto alle iniziative processuali intraprese nei loro confronti». Personalità che si delineano, sempre secondo il giudice, anche dall'indifferenza mostrata sabato notte, quando il crimine si è consumato in presenza di tanti testimoni e vicino a una caserma dei carabinieri. Il fatto che poi i due picchiatori fossero esperti di arti marziali e abbiano pestato Willy «con inaudita violenza», fa ipotizzare al gip che il reato, in futuro, possa essere aggravato da omicidio preterintenzionale in omicidio volontario.
Domani, intanto, si celebreranno i funerali della giovane vittima, mentre il sindaco di Colleferro fa un appello ai cittadini e a quanti abbiano assistito alla rissa, perché tutti i testimoni si presentino a riferire ogni dettaglio utile per la ricostruzione dei fatti. «Leggo - scrive Pierluigi Sanna in un post - le prime indiscrezioni sull'autopsia e credo che se ci sono ancora testimoni che non l'hanno fatto, sia giusto e doveroso che concorrano alla ricostruzione di una verità che si fa sempre più chiara andando dai Carabinieri per parlare: solo così si farà giustizia». Il sindaco ha anche incontrato il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. e ottenuto «n rafforzamento importante di ogni controllo sul territorio».
 
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Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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