«Mi ha assalito all'improvviso, a freddo. Non ho avuto nemmeno il tempo di reagire, ho provato a inseguirlo». Così Massimo Petrini, 58 anni, da circa quattro in servizio di vigilanza alla stazione Tiburtina per conto della società dell'Urbe, ha ricostruito quanto accaduto prima di arrivare in ospedale.
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«Non mi sembrava nemmeno una faccia conosciuta», ha raccontato. L'uomo è stato trasportato al pronto soccorso dell'Umberto I e, per precauzione, trasferito nella Rianimazione, ma le sue condizioni vanno migliorando. Non è in pericolo di vita. Se la caverà. Ma ha rischiato di morire. Il Savip, Sindacato autonomo di vigilanza privata, dopo l'episodio di ieri a Tiburtina, è tornato a chiedere maggiori tutele per i vigilantes. «Innanzitutto - afferma il segretario generale, Vincenzo Del Vicario - certi servizi dovrebbero essere svolti da guardie che hanno uno specifico addestramento e particolari dotazioni, come i giubbetti leggeri di protezione. In un luogo come la Stazione Tiburtina, poi, il collega è stato assalito quando si trovava solo. Invece, noi riteniamo che vi debbano essere almeno due operatori, come avviene per le forze di polizia».
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