Tragedia Ischia, i morti della frana e le piccole vite stroncate: Maria in pigiamino rosa, Giovan Giuseppe aveva solo 21 giorni ed era in braccio a mamma Giovanna

Trovati i corpi dei fratellini: lei si era riparata sotto il letto. Si cerca il terzo

Lunedì 28 Novembre 2022 di Mauro Evangelisti
Tragedia Ischia, i morti della frana e le piccole vite stroncate: Maria in pigiamino rosa, Giovan Giuseppe aveva solo 21 giorni ed era in braccio a mamma Giovanna

Vicini di casa, in quel belvedere sul paradiso dell’isola di Ischia. L’allegria di un nuovo nato, Giovan Giuseppe, venuto al mondo appena 21 giorni prima e salutato da un cuscino celeste a forma di cuore, con scritto «benvenuto». La vivacità, i progetti, i sogni, nell’abitazione poco distante, di un’altra bella famiglia, con i tre fratelli così uniti: Michele, 15 anni, Francesco, 11, e Maria Teresa, 6. Ieri sono stati trovati i cadaveri di Giovan Giuseppe, di Francesco e di Maria Teresa. Il neonato era ancora nelle braccia della mamma, sono morti insieme. La piccola Maria Teresa indossava il pigiama rosa e si era nascosta sotto il letto. Il fratello maggiore, Michele, è ancora nella lista dei dispersi, ma le speranze di ritrovarlo vivo sono minime. La tragedia dei bambini, nella frana terribile di Casamicciola, è anche la scomparsa di due famiglie.

DISPERAZIONE

Distrutte all’alba, mentre la pioggia batteva sull’isola, quando un boato, le mura che tremavano e la paura hanno preceduto l’onda di detriti. Due giovani coppie stavano costruendo il loro futuro e quello dei loro figli. Tutto spazzato via in pochi attimi. Azzerato. Anche i cadaveri dei genitori del piccolo Giovan Giuseppe sono stati recuperati nelle ore eterne in cui si è scavato, senza sosta: la mamma, che come detto stringeva il piccolo nato il 4 novembre, si chiamava Giovanna Mazzella, aveva appena 30 anni, il papà Maurizio Scotto Di Minico, due anni in più della moglie. Su Facebook ci sono ancora le tracce del percorso di una coppia felice, le foto abbracciati, la gioia che si era moltiplicata ed era diventata infinita quando proprio questo mese era nato Giovan Giuseppe. «Credo nell’amore eterno guardando mio figlio» diceva lei. Maurizio sui social, alla voce professione, raccontava di lavorare in un ristorante dell’isola, spesso condivideva foto di pizze appena sfornate, ma anche quelle dei viaggi con Giovanna, in montagna, ad Amsterdam. Frammenti di vite normali, distrutte, che resteranno chissà ancora per quanto tempo come immagini malinconiche consegnate ai social. Il fratello di Maurizio, Francesco, ha cercato a lungo, disperato, fino a quando non sono stati ritrovati i cadaveri. Davvero, allora, era tutto finito. 
I genitori dei tre fratellini sono invece ancora nel triste elenco di chi non si trova: sono Gianluca Monti e Valentina Castagna.

Lui tassista, lei attenta alla casa e a essere vicina ai figli, presente, ad aiutarli nel percorso di una vita che avevano cominciato. Quando la frana ha travolto le abitazioni, Gianluca e Valentina non hanno potuto fare niente per aiutare i figli, per fuggire in tempo lontano dalla morte che stava arrivando. I loro parenti non si arrendono, li stanno cercando ovunque, sono passati nel sali e scendi delle emozioni quando sembrava che potessero essere tra i feriti negli ospedali.

LE URLA

Ieri hanno raggiunto l’abitazione, la cucina e la sala erano intatte, ma il fiume di detriti venuti giù dal Monte Epomeo, in modo quasi chirurgico, ha distrutto le camere da letto. Un parente che stava cercando disperatamente, sperando che nella famiglia vi fossero dei sopravvissuti, è salito sul tetto, ha urlato: inutile. Ha provato a chiamare il telefono, si sentiva lo squillo, nessuno rispondeva. Un cavallo di proprietà della famiglia Monti è stato trovato a valle, morto. Lo zio dei due bambini ieri è stato chiamato in obitorio e ha raccontato: «Mi hanno convocato per il riconoscimento di due miei nipotini». Non c’era nessun altro che potesse farlo.

Valentina Castagna, su Facebook, aveva postato come foto di sfondo una bellissima immagine: il mare alle spalle, lei che alla sua sinistra tiene per mano Maria Teresa, alla sua destra Francesco che, a sua volta stringe la mano al padre Gianluca, che tiene anche quella del figlio più grande, Michele, quindicenne, già alto, quasi un uomo. Una famiglia unita dalle mani ma anche dal filo dei sorrisi che illuminano i loro cinque volti. Quando hanno scattato quella foto era un momento felice, non potevano sapere che sarebbe diventato un’immagine con cui sarebbero stati ricordati sui siti e sui quotidiani italiani dopo che la loro isola, Ischia, li ha traditi e uccisi. La foto è del 19 dicembre 2021, quasi un anno fa. E poi i jpeg di comunioni, il primo giorno alle medie, il dolce appena sfornato, giornate in spiaggia, i gelati.

Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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