La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del cantante Tiziano Ferro contro gli avvisi di accertamento da parte della Agenzia delle Entrate di Latina che nel 2009 gli aveva inviato accertamenti per Irpef, Irap e Iva, con le relative sanzioni, in riferimento alle dichiarazioni dei redditi del 2006, 2007 e 2008, per un'evasione stimata in circa sei milioni di euro.
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A distanza di oltre dieci anni la pop star, che ha sempre sostenuto di essersi realmente trasferito in Gran Bretagna, e dopo ben quattro ricorsi in Cassazione si è vista dare torto. I giudici della Suprema Corte nel loro pronunciamento stabiliscono l’opportunità di applicare sanzioni più pesanti tenendo conto «dell'elevato livello economico e culturale del contribuente, personaggio famoso nel mondo della musica e quindi in possesso degli strumenti necessari per valutare la giustezza di un determinato comportamento, il quale, essendo la sua condotta pubblica ha rispetto ad altri contribuenti, maggiormente l'onere di una condotta etica».