Violentata a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo ucraino. Salvini: «Inaspriremo le leggi»

Martedì 24 Luglio 2018
Violentata a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo ucraino. Salvini: «Inaspriremo le leggi»
9

Due brutte storie di violenza in Emilia, con un comune denominatore: in entrambi i casi i presunti autori sono richiedenti asilo.

A Reggio Emilia la squadra mobile ha fermato un 26enne ucraino senza fissa dimora, incensurato, in attesa dello status di rifugiato, accusato di aver violentato domenica sera una 24enne. A Piacenza in carcere è finito un maliano di 24 anni perché avrebbe più volte molestato una bimba di 9 anni all'interno di una struttura di accoglienza della città, dove era ospitata insieme alla madre.

LEGGI ANCHE Napoli, turista 18enne inglese stuprata due volte: «Anche dal soccorritore»
LEGGI ANCHE Ragazza abusata a Padova da un tunisino




​Il fermo dell'ucraino è stato annunciato direttamente dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Inaspriremo leggi troppo deboli, via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi», ha scritto su Facebook il leader della Lega complimentandosi con la polizia per aver risolto in meno di 24 ore il caso. E anche sul secondo caso il ministro è intervenuto: «Una bimba di 9 anni... che schifoso. Ovviamente farò di tutto perché questo signore torni al suo paese il prima possibile». L'ucraino fermato a Reggio Emilia era entrato in Italia nel 2016 dal Brennero e la sua richiesta di asilo era stata inoltrata alla stessa questura reggiana. Domenica sera avrebbe violentato la vittima nella prima periferia della città, dopo averla trascinata dietro a un cespuglio.

È stato preso all'alba dopo una nottata di appostamenti che hanno condotto i poliziotti a un covo, non lontano dal luogo dello stupro, dove si era nascosto: qui è stata ritrovata la maglietta rossa che indossava al momento della violenza, indicata dalla vittima. Il giovane era stato braccato nei pressi dell'azienda in cui aveva trovato un lavoro saltuario. Due mesi fa era rimasto disoccupato per problemi di alcolismo. E proprio la ditta e l'alcol sono state due chiavi fondamentali per le indagini. Ieri pomeriggio l'uomo era già stato notato nella zona, ma alla vista dei poliziotti era fuggito. Ma il dettaglio del logo dell'azienda sulla maglietta ha fornito la pista battuta dagli investigatori che grazie ai suoi datori di lavoro hanno acquisito informazioni utili. Per colpa degli alcolici qualche giorno fa si era fatto una ferita sulla fronte. Dagli accessi al pronto soccorso si è risaliti all'identità e inoltre il dettaglio della cicatrice era stato fornito dalla vittima.

La descrizione della ragazza, che ha consentito di tracciare un identikit, è stata preziosa, come hanno detto il questore Antonio Sbordone e il dirigente della mobile Guglielmo Battisti: «Nonostante ciò che ha subito, è stata freddissima nell'aiutarci. Speriamo che il fatto che abbiamo preso il responsabile, la sollevi un pò, per quanto possibile. Ce l'abbiamo messa tutta e abbiamo lavorato incessantemente per una giornata soprattutto per lei e per la sua forza d'animo». A Piacenza invece l'arresto, sempre della Polizia, è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. Il maliano, accusato di violenza sessuale su minore, è stato individuato dopo che la bambina aveva raccontato alla madre quello che l'uomo le aveva fatto. Ancora a Piacenza nei giorni scorsi una barista cinese era stata violentata nel suo locale. Meno di 30 ore dopo i carabinieri hanno fermato un romeno, a Milano, in passato destinatario di espulsioni.

Ultimo aggiornamento: 20:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci