Roma, studentessa 16enne arrestata all’Aurelio: aveva Lsd e hashish per la movida. Ignara la madre

La studentessa fermata dai carabinieri in via di Boccea ha dato in escandescenze

Lunedì 3 Aprile 2023 di Camilla Mozzetti
Roma, studentessa 16enne arrestata all’Aurelio: aveva Lsd e hashish per la movida

Martina (la chiameremo così) ha appena 16 anni e sabato pomeriggio intorno alle 17.30 camminava da sola su un marciapiede di una traversa di via Boccea. Stava tornando a casa ma è stata fermata da una pattuglia dei carabinieri, impegnata nel tradizionale controllo del territorio. Poteva finire lì: verifica dei documenti ma Martina, forse per la giovane età, ha iniziato ad agitarsi insospettendo i militari. Si trattava pur sempre di una minore che, pur di fronte ad un controllo, aveva avuto una reazione spropositata. Con lei non aveva droga che poi, però, le è stata trovata in casa. Nascosta nel cassettone del letto. E non era qualche grammo o qualche dose di hashish a uso personale.

I militari dopo le verifiche in strada l’hanno accompagnata a casa e sono entrati. Nell’appartamento non distante c’erano i genitori: persone normali incensurate, la madre impiegata nel settore della sicurezza. 

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SOTTO AL LETTO

Entrambi sono trasecolati quando Martina, molto collaborativa con i militari, li ha portati in camera e senza che i carabinieri iniziassero a cercare, ha aperto il contenitore sotto al letto mettendo loro in mano la droga che custodiva. Non erano dosi pronte allo spaccio né sono stati trovati materiali utilizzati per il confezionamento, come bilancini o altro. Eppure non era poca cosa: tre panetti di hashish per un peso complessivo di 440 grammi più tre grammi di Lsd. Collaborazione a parte, però, la ragazzina non ha dato informazioni su chi le avesse dato quella droga motivo per cui le indagini sono tuttora in corso per risalire la filiera. Di certo la conservava per qualcuno e su quel qualcuno si stanno concentrando i carabinieri che hanno comunque acquisito il cellulare della ragazzina e altri dispositivi. Lei, Martina, iscritta ad un istituto professionale si è chiusa nel silenzio. È stata sottoposta ai domiciliari in ragione del quantitativo di droga che lei stessa ha consegnato ai carabinieri. Ma non è la prima ragazzina che si mette nei guai con gli stupefacenti. Sempre più spesso le forze dell’ordine intercettano minori e giovanissimi che oltre a far uso della droga, la conservano a casa per terzi dietro il pagamento di una “retta” oppure la trattano in prima persona a scuola e nei principali luoghi di ritrovo. Ma il sistema che pure non è mai mancato tra gli adolescenti (anche se i picchi postpandemici sono tutt’altro che rientrati) si è “evoluto” grazie ai social.

IL FENOMENO

È solo di qualche giorno fa il rinvenimento di un’applicazione di messaggistica istantanea, che si chiama “Session”, utilizzata come se fosse il “Glovo” della droga. Permette l’ordinazione di stupefacenti - hashish in particolar modo - con lo stesso meccanismo con cui si ordina un dolce. Non a caso infatti lo stupefacente veniva propinato come se fosse un dessert. A consegnare poi le “ordinazioni” dei giovanissimi che, da ultimo, avevano recapitato ad un ventenne a Ponte Milvio le dosi necessarie a fare “serata”. Quindi i social, che si affiancano al più tradizionale meccanismo del passa parola quando a scuola si sa - se si vuole - da chi andare a rifornirsi.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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