Il gup di Roma ha rinviato a giudizio Massimo Galioto, il clochard di 41 anni accusato di aver spinto nel Tevere Beau Solomon, studente americano di 19 anni, poi morto per annegamento.
«Ci aspettavamo il rinvio a giudizio ma siamo sufficientemente tranquilli - ha detto l'avvocato Michele Vincelli, difensore dell'imputato - Non credo proprio che ci possano essere elementi per condannarlo. La Pennacchioli è stata sentita otto volte, vorrà dire che la sentiremo in aula per l'ennesima volta». Dal canto suo l'avvocato di parte civile, Giuseppe Zalanda, ha commentato al decisione del gup Anna Maria Gavone affermando che «la famiglia di Beau Solomon ha fiducia nella giustizia affinchè sia individuato il responsabile. A noi interessa accertare la verità, abbiamo letto gli atti e siamo convinti che l'imputazione sia fondata. Non c'erano elementi per non disporre il rinvio a giudizio. Galioto forse non voleva uccidere il ragazzo, ma, dopo la lite, lo ha spinto. La morte probabilmente non era voluta ma non ha fatto nulla per salvare quel ragazzo».