Lei (giudice del Consiglio di Stato) ha denunciato l'ex (un altro giudice) per violenza e stalking perché l'avrebbe aggredita in più occasioni e ora potrebbe ritrovarselo compagno di scrivania nei medesimi uffici. Protagonista della vicenda una magistrata di circa 50 anni, che ha anche provato a bloccare al Cpga (consiglio di presidenza) la nomina del suo ex a giudice d'Appello del Consiglio di Stato dove lei stessa lavora e proprio con lo stesso ruolo.
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A giorni, dunque, potrebbe trovarsi spalla a spalla la persona che più teme, magari proprio in occasione di un'Adunanza generale. «Io sto male e ho paura, anche perché so che ha un'arma - dice oggi all'Adnkronos la magistrata in servizio a palazzo Spada - In qualità di presidente di un Tar ha il porto d'armi e in passato è capitato che girasse armato. Ho paura e non voglio arrendermi: impugnerò la delibera di nomina al Consiglio di Stato con ricorso straordinario al presidente della Repubblica e proprio a Mattarella faccio appello fin da ora perché non firmi il decreto. È l'unica cosa che mi dà una speranza di giustizia».
L'ex convivente, chiamato in causa, non se la sente di dire nulla. «Non ho niente da dichiarare - dice - Non ho ricevuto alcuna comunicazione della denuncia, la apprendo dalla stampa».
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