Pescatore attaccato da uno squalo a Fiumicino: «Con un colpo di coda ha rovesciato la barca»

Domenica 23 Maggio 2021 di Michela Allegri
Pescatore attaccato da uno squalo a Fiumicino: «Con un colpo di coda ha rovesciato la barca»

Uscire in barca e rischiare la vita per essere stati attaccati da uno squalo. A Fiumicino, alle porte di Roma. «Ha dato un colpo di coda ed è riuscito a rovesciare la mia cinque metri, incredibile», racconta Alessandro Sanna, 49 anni, che due giorni fa era da poco uscito da Fiumara grande per trascorrere una rilassante giornata di pesca davanti al litorale.

E invece è riuscito a scampare all'aggressione di uno squalo, che si era nascosto sotto alla sua barca e che ad un certo punto la ha rovesciata. Alessandro era mentalmente preparato al peggio: pensava di non avere scelta e dover raggiungere la riva a nuoto, sperando di muovere braccia e gambe più velocemente di quella pinna pronta a inseguirlo. Non ce n'è stato bisogno: è stato soccorso dal comandante del peschereccio Diana di Ostia, Manuel Tortolano, e dal pescatore sportivo Alessandro Lupino.

Alessandro, cos'è successo?
«Doveva essere una giornata di relax, volevo solo trascorrere due o tre ore in barca a pescare, per rilassarmi. E invece mi sono preso un enorme spavento. Fortunatamente ero uscito da solo, pensi che altre volte avevo portato con me mia figlia. Non mi ero allontanato tanto dalla riva, perché non sono un pescatore esperto, ho anche un po' di paura ad andare in mare aperto. Ad un certo punto ho sentito che c'era qualcosa che non andava. La barca ondeggiava, non era stabile in acqua, sembrava stesse affondando. Ho gettato comunque gettato l'ancora e ho iniziato a pescare, ma la barca prendeva sempre più acqua, rischiavo di affondare. A quel punto ho visto una pinna e ho capito».

Ha capito di essere in pericolo?
«Mi sono spaventato, ero disperato. Per un attimo ho pensato di dovermi buttare in mare e tornare a nuoto. Per fortuna non l'ho fatto. Ho visto una barca a vela in lontananza, ho cercato di chiedere aiuto, ma non riusciva ad avvicinarsi. In quel momento è passato un peschereccio e il comandante mi ha aiutato. Si è accostato alla mia barca e lo ha aiutato anche un altro pescatore che è arrivato a bordo di un gommone. Due ragazzi d'oro che mi hanno salvato la vita. Sono stati bravissimi, attenti e coraggiosi. Si sono subito accorti che avevo bisogno di aiuto e sono corsi a soccorrermi».

E lo squalo?
«Sono stati loro a confermarmi che sotto alla mia barca c'era uno squalo. Non so come sia potuto succedere, forse è stato attirato da uno dei pesci che avevano abboccato alla mia lenza. Il peschereccio è riuscito ad accostarsi, io mi sono buttato su quell'imbarcazione e loro mi hanno aiutato afferrandomi per un braccio. Abbiamo fatto appena in tempo, una scena incredibile».

 

Perché?
«Perché proprio mentre mi buttavo sulla barca dei due ragazzi lo squalo ha dato un colpo fortissimo con la coda e ha rovesciato la mia 5 metri. È stato assurdo, sembrava davvero che fosse rimasto in agguato per tutto quel tempo».

Come se stesse aspettando una preda?
«Sì, esattamente. Era appostato sotto alla barca, è rimasto lì per un po', girava in tondo, come se avesse capito che stavo lentamente affondando e aspettasse paziente».

Le era mai successo di vivere un'avventura simile?
«No, mai. Non sono un pescatore professionista, esco solo ogni tanto con la barca. Questa volta ho davvero visto la morte in faccia. Quei due ragazzi sono stati degli angeli. Vorrei ritrovarli per ringraziarli di nuovo e abbracciarli. Poi è arrivata anche la Capitaneria di porto. Spero che abbiano segnalato la presenza di uno squalo a Fiumicino, vicino alla riva. Adesso con l'arrivo dei bagnanti può essere pericoloso. Forse la mia disavventura potrà trasformarsi in qualcosa di utile».

Cosa ha pensato in quei momenti di paura?
«Sono riuscito a restare lucido in un modo incredibile, non me l'aspettavo. Dovevo solamente combattere a testa bassa. Prima che mi soccorressero, quando pensavo di essere solo, ho capito che in quel momento eravamo solo io, il mare e lo squalo. Se mi fossi buttato in acqua me la sarei dovuta vedere con lo squalo, ma se fossi rimasto sulla barca in poco tempo sarei comunque affondato. Ho pensato solo che dovevo trovare un modo per tornare a casa da mia figlia».

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Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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