Monza, ragazzo di 14 anni spinto sotto al treno per rubargli la felpa: fermati due coetanei. Il video choc: è salvo per miracolo

Il ragazzino è finito tra la banchina e le rotaie. Due aggressori membri della baby gang si sono costituiti

Giovedì 26 Gennaio 2023 di Federica Zaniboni
Monza, ragazzo di 14 anni spinto sotto al treno per rubargli la felpa: fermati due coetanei. Il video choc: è salvo per miracolo

Ha rischiato di finire sotto il treno o schiacciato di lato dai vagoni del convoglio. Tutto per una felpa bianca della Lacoste. Si è salvato miracolosamente il ragazzino di 14 anni che ieri pomeriggio è stato spinto contro un treno in movimento da un gruppo di coetanei che aveva preso di mira il suo capo griffato. L'episodio è avvenuto nella stazione ferroviaria di Seregno, in provincia di Monza, dove la tentata rapina della felpa si è presto trasformata in un'aggressione violentissima.

Il leader del gruppo autore della spinta, anche lui minorenne, si è costituito nella tarda serata di ieri dai Carabinieri di Desio, accompagnato dai genitori.

Fermati due giovani

Gli agenti della Questura di Monza, con i colleghi della Sezione Polizia Ferroviaria, hanno eseguito un fermo per tentato omicidio e tentata rapina a carico di due minorenni. Il fermo è stato disposto dal pm per i Minorenni di Milano, che in questura ha condotto e diretto le indagini. I due giovani sono stati portati dai poliziotti al Cpa di Torino.

Ricoverato in ospedale con un trauma cranico e diverse contusioni, il giovane è fuori pericolo, ma non ci sarebbero dubbi sulla gravità del rischio che ha corso. Forse chi lo ha attaccato, non aveva nemmeno l'intenzione di buttarlo sotto al treno. Ma la violenza è esplosa proprio lì, sui binari, a ridosso della linea gialla, nel momento esatto in cui era in arrivo un regionale.

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LA DINAMICA
Il 14enne stava aspettando il treno al binario 2 della stazione di Seregno per tornare a casa a Lentate sul Seveso sempre in Brianza dopo la scuola. Si trovava insieme a un amico quando, intorno alle 14.30, un gruppo di giovani gli si è avvicinato. Capitanati da un ragazzino residente nel vicino comune di Desio, avevano un obiettivo ben preciso: quella maledetta felpa bianca di marca Lacoste che indossava il giovane. Con atteggiamento minaccioso, i ragazzi hanno ordinato alla vittima di togliersi l'indumento e di consegnarlo. «Toglitela e dammela», gli avrebbe intimato uno di loro. Quando lui però si è rifiutato, la banda non ha esitato a partire all'attacco. Il leader del gruppo identificato dalle forze dell'ordine subito dopo l'aggressione lo ha spinto con energia. Facendo un balzo indietro, il 14enne avrebbe urtato il convoglio in movimento con lo zaino, venendo trascinato giù dal treno e cadendo lateralmente nello spazio tra i binari e la banchina. Una dinamica, questa, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Per pochissimi centimetri, il giovane non è finito schiacciato dal regionale. A causa della botta in testa presa durante la caduta, è stato trasportato in codice giallo all'ospedale San Gerardo di Monza con un trauma cranico. Fortunatamente, però, le sue condizioni di salute sembrerebbero buone. Rimasto ferito nell'impatto e mentre veniva trascinato, non è mai finito sotto alle rotaie, riuscendo a scongiurare il peggio.
Oltre al personale del 118, sul posto sono intervenuti immediatamente anche i carabinieri e successivamente gli agenti della Polfer, che si sono messi subito al lavoro per rintracciare i responsabili. Grazie alle testimonianze dei viaggiatori che hanno assistito alla scena - tra cui l'amico della vittima e soprattutto anche tramite le immagini estrapolate dai filmati delle telecamere, le forze dell'ordine sono riuscite a ricostruire subito la dinamica di ciò che era accaduto.

Nel video dell'impianto di sorveglianza dello scalo, infatti, si può vedere chiaramente il 14enne che viene spinto con forza sui binari, sembrerebbe in modo volontario. All'arrivo dei soccorsi e dei militari, il gruppetto di bulli si era già dileguato e degli aggressori non sembrava esservi più alcuna traccia. Non c'è voluto molto, però, prima che venissero identificati. In poche ore, infatti, polizia e carabinieri erano già risaliti al nome del capo della baby gang, che si è costituito nella tarda serata di ieri. Già nel pomeriggio, due di loro, entrambi minorenni, erano stati rintracciati dalla polizia e portati in questura per essere sentiti dal pm della procura per i minorenni di Milano. Nonostante vi sia la possibilità che l'aggressore non avesse considerato il rischio, non è comunque da escludere che gli venga contestato il reato di tentato omicidio.

Ultimo aggiornamento: 12:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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