Sparatoria ad Ardea, uccide 2 bimbi e un anziano: «Morti stretti al loro papà»

Lunedì 14 Giugno 2021 di Mirko Polisano
Ardea, uccide 2 bimbi e un anziano: «Morti stretti al loro papà»
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I piccoli corpi stesi a terra coperti da un telo bianco. Sono quelli di David e Daniel Fusinato, i fratellini di 5 e 10 anni uccisi ieri mattina ad Ardea dalla follia di Andrea Pignani, 35enne, che ha sparato all’impazzata contro i due bambini. Non avevano alcuna colpa se non quella di voler approfittare della bella giornata di sole per giocare con monopattino e bicicletta nel parco di via Pleiadi, all’interno del centro residenziale di Colle Romito. Quattro colpi, esplosi con una mira da cecchino infallibile: raggiungono Daniel alla gola e al cuore. In quell’istante, si trova a percorrere quel tratto di strada in bicicletta Salvatore Ranieri, 74 anni pensionato romano ed ex autista dell’Atac, che aveva deciso di trascorrere - come ogni anno - l’estate nella seconda casa al mare.

Vede il bimbo a terra e decide di intervenire.

Un urlo disperato: «Alzati, alzati». Ma non fa in tempo a soccorrerlo. Il killer non ci pensa un secondo e apre il fuoco anche contro l’uomo che si era fermato. Sempre due colpi, sempre testa e cuore. Poi è la volta di David, 5 anni. Stessa esecuzione. L’anziano muore pochi istanti dopo, i bambini lottano per più di un’ora. I soccorritori tentano di rianimarli sull’asfalto. Non ce la fanno. Non si ritiene opportuno nemmeno il trasporto con l’eliambulanza: non c’è stato nulla da fare. Sono le 11 da qualche minuto, quando Giuseppe Reale, 68 anni, medico di famiglia, chiama il 112. Poco prima ha sentito degli spari, suo figlio si è affacciato al terrazzo e ha gridato al padre: «Corri, chiama aiuto!». E così Reale dopo la telefonata si precipita dall’altra parte del campetto di calcio nel disperato tentativo di rianimare David e Daniel. Una quarta vittima, un uomo che stava andando a buttare la spazzatura, sarebbe sfuggito alla morte solo perché troppo distante per la gittata della pistola.

 

LA TESTIMONIANZA

«In terra c’erano tre corpi, i due bambini e il signore vicino alla bicicletta - racconta il medico - i piccoli erano sul prato, uno aveva un foro al petto, probabilmente è stato colpito al cuore o vicino, l’altro alla testa. Non erano coscienti, respiravano appena. Ho provato a rianimarli, sono arrivati poi i carabinieri e i soccorsi, ma tutto inutile». L’omicida nel frattempo aveva preso la via di fuga. Barricato in casa, nell’abitazione di via Andromeda - a pochi passi dal luogo del triplice omicidio - dalla mansarda, dove da tempo si isolava, non risponde più a nessuno. 

IL BLITZ

L’appartamento viene accerchiato dai carabinieri e dalle forze speciali. Le teste di cuoio del Gis faranno irruzione dopo quattro ore. Alle 15, il blitz: Andrea Pignani viene trovato cadavere. Si è tolto la vita. La fine di una giornata di sangue non mette la parola fine sulla strage. Secondo il presidente di Colle Romito, Romano Catini, la presenza di una pistola - che era del padre del 35enne, una guardia giurata morta un anno fa - era stata più volte segnalata dai vicini spaventati. Ma agli inquirenti non risultano denunce. Si cerca un movente, ma non ci sarebbero stati contrasti tra Pignani e il padre dei bambini, comparso nel 2018 in un’operazione dei carabinieri a Ostia contro gli scissionisti del clan Triassi, ritenuto avversario degli Spada.

Era ai domiciliari. Difficile pensare a una vendetta spietata. Le indagini comunque proseguono per accertare l’esatta dinamica. Rimane il ricordo delle vittime. «Di due bambini - racconta la nonna - educati e rispettosi». I corpicini di Daniel e David Fusinato sono rimasti in strada diverse ore. Daniel era anche una promessa del calcio. Giocava con l’Ostiamare. La squadra di Ostia ieri lo ha ricordato con un minuto di silenzio. Le urla disperate dei genitori: «Ce li hanno ammazzati», ripetono. E la nonna: «I soccorsi non arrivavano, il papà li ha tenuti mano nella mano. Fino all’ultimo». 

 

Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 07:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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