Bimbo ucciso dai pedofili nel Napoletano, ritrovato dopo 24 anni un libro con la sua firma

Martedì 22 Giugno 2021 di Carmen Fusco
Bimbo ucciso dai pedofili nel Napoletano, ritrovato dopo 24 anni un libro con la sua firma

«Crescere ogni Giorno»: sussidiario di terza elementare. Firmato: Delle Cave Silvestro. Sì proprio lui, il bimbo di 9 anni vittima di un pedofilo che dopo aver abusato ripetutamente di lui lo ammazzò con una roncola dentro una delle case della Gescal di Cicciano e poi lo fece sparire con la complicità di altri due persone.

Era l’8 novembre del 1997. 

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Il libro ritrovato

Quel libro sembra il testamento di un’infanzia negata ed è stato ritrovato per caso negli scantinati dell’ex scuola dell’infanzia della Gescal che oggi ospita un centro per disabili. Sembra uno scherzo del destino: il testo è spuntato fuori nei giorni in cui erano in corso i lavori per un parco giochi nel rione popolare che il Comune con il sindaco Giovanni Corrado ha deciso di intitolare proprio a quel bimbo stuprato, ucciso e chiuso in una valigia ritrovata otto anni dopo in una casa in ristrutturazione a Roccarainola, lontano dal luogo in cui tre mostri si accanirono su di lui. «Dall’innocenza violata all’innocenza salvata» c’è scritto sulla targa che svetta sull’ingresso del parco «Silvestro Delle Cave». È stato inaugurato ieri e sarà affidato all’associazione Avda di Cicciano, il centro per disabili ospitato nella ex scuola della Gescal dove è stato ritrovato il libro di terza elementare con il nome di Silvestro delle Cave.

È stata la responsabile della struttura, la preside Maria Rosaria Perez, a mostrare a mamma Rosaria quel libro. «È il suo, è la grafia di mio figlio», ha detto d’impulso quella donna con gli occhi senza più emozioni. La madre e il padre di Silvestro erano stati invitati all’inaugurazione e per un attimo è stato come se quel piccolo angelo fosse tornato in vita, come se avesse voluto parlare agli adulti e ai bambini che ieri affollavano quei luoghi che 24 anni fa diventarono la sua tomba: crescere ogni giorno è un diritto. Nessuno può violarlo, nessuno può prendersene gioco. «Il destino - spiega Maria Rosaria Perez - ha voluto che quel libro si ritrovasse proprio ora. Gli ospiti del centro stavano restaurando le giostrine per il parco giochi e serviva spazio per un laboratorio. Abbiamo deciso di aprire quello scantinato e di chiedere a dei manovali di dargli una sistemata». Ma c’è un’altra singolare coincidenza in questa incredibile storia: «A notare il sussidiario che stava dentro una cassetta di legno con altri libri di testo è stato un giovane di Nola che abita nei pressi della casa di uno dei tre ritenuti responsabili dell’atroce destino del piccolo Silvestro. Nonostante la giovane età conosceva la vicenda ed è stato attirato da quel nome. Incredulo è corso subito a portarmelo».

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Come sia finito in quello scantinato resta un mistero, così come resta il mistero della cartella di Silvestro, mai più ritrovata. Il bimbo violentato per mesi da un mostro che abitava non molto distante dalla sua scuola, frequentava le elementari che si trovano in un altro edificio. Quando è morto aveva da poco cominciato la quarta elementare mentre il testo è di terza. «La cartella di Silvestro - ha detto ieri la donna - non è mai stata ritrovata e non ricordo se quello fosse uno dei libri che mio figlio usava in quel periodo. Potrebbe anche essere visto che l’anno scolastico era appena cominciato e i bambini usavano portare a scuola anche materiale dell’anno precedente». Una ferita che si riapre, il nome di un bambino che è come il coltello dentro la piaga di una società che non è riuscito a proteggerlo. Era l’8 novembre del 1997 quando il piccolo Silvestro ha smesso di «crescere ogni giorno». Sono passati 24 anni da quel maledetto sabato quando la porta della scuola Silvestro non l’ha mai varcata. «Vado a prendere i colori da mia zia», disse a un compagno di classe. Invece andò incontro alla violenza, alla cattiveria, alla perversione. Alla morte. 

Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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