Sezze, ragazzi picchiano un romeno: «Lo hanno fatto per noia». La polizia: troppa omertà

Martedì 11 Maggio 2021 di Marco Cusumano
Sezze, ragazzi picchiano un romeno: «Lo hanno fatto per noia». La polizia: troppa omertà
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Un'aggressione nel pieno centro di Sezze, due ragazzi annoiati decidono di accanirsi, senza nessun motivo, contro un romeno di 44 anni, ubriaco.

L'uomo viene prima provocato dai due giovanissimi, lui non reagisce, anzi volta le spalle e tenta di andare via. Ma i due insistono e alla fine lo colpiscono, prima con uno schiaffo e poi con un pugno talmente potente da scaraventarlo a terra, sbattendo violentemente la testa sull'asfalto.


Poi la fuga degli aggressori, la chiamata al 118 di un passante e la corsa in ospedale con ferite gravissime, in pericolo di morte. L'episodio risale al 30 marzo scorso, ma soltanto ieri mattina la polizia ha raggiunto i due aggressori con un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice con l'accusa di tentato omicidio.
I SILENZI
Al pronto soccorso dell'ospedale Goretti il 44enne romeno è arrivato in fin di vita con una grave emorragia cerebrale. Sottoposto a un delicato intervento chirurgico è rimasto in coma alcuni giorni ed è ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 180 giorni. Quel giorno i medici hanno rapidamente capito che non poteva trattarsi soltanto di una caduta, le ferite non erano compatibili. Così è scattata la segnalazione alla Questura di Latina: gli uomini della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Giuseppe Pontecorvo, hanno avviato le indagini contattando innanzitutto i testimoni che avevano allertato il 118.

 


I SILENZI
«Subito - spiega Pontecorvo - ci siamo trovati di fronte a una serie di silenzi, un clima di omertà che ha reso particolarmente complessa l'attività di indagine, abbiamo ascoltato i testimoni porta a porta, cercando qualcuno che ci raccontasse la vera dinamica dei fatti. L'episodio è avvenuto tra le 14 e le 15 nel pieno centro di Sezze, eppure nessuno voleva dirci quanto accaduto».

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Circa 50 le persone ascoltate, ma nessuno ha voluto collaborare in maniera utile. La polizia però è andata avanti, sempre più a fondo, scavando anche nel vasto mondo di Facebook, in particolare tra i gruppi locali dove le notizie si commentano per giorni interi. Proprio lì è arrivato un input interessante per le indagini, qualcuno ha scritto che il romeno era stato colpito da due ragazzi, non era caduto accidentalmente. Gli investigatori hanno ascoltato l'autore del commento e anche altre persone intervenute sul gruppo, ma anche in questo caso nessuno ha voluto dire di più.
La svolta è arrivata grazie a un ragazzo minorenne che invece ha deciso di collaborare con la polizia raccontando nei dettagli l'aggressione alla quale aveva assistito e che aveva anche in parte filmato con il telefonino. Grazie a lui la polizia ha identificato i ragazzi accusati di tentato omicidio, avviando le intercettazioni telefoniche che hanno incastrato i responsabili. Si tratta di un 17enne di Priverno, accompagnato in un Istituto Penale Minorile e di un ventenne, Matteo Pozone di Sezze, che si trova ora in carcere.

Secondo la ricostruzione, il minorenne ha colpito la vittima con uno schiaffo al volto e il maggiorenne, che pratica la boxe a livello amatoriale, gli ha sferrato un violento pugno al mento che lo ha fatto cadere sull'asfalto, provocandogli la grave frattura del cranio e un'emorragia cerebrale. Nessun movente, solo «la voglia di sfogarsi» secondo gli investigatori. La polizia, intercettando i due, capisce che si sentono il fiato sul collo e che stanno mettendo a punto una strategia con un avvocato «dopo essersi fatti scoprire». Un parente suggerisce anche di non parlare al telefono, segno che evidentemente immaginano di essere sotto intercettazione.
«PERSONALITÀ PREPOTENTE»
Il pm Giorgia Orlando descrive la personalità di Pozone come «prepotente, aggressiva e priva di qualsiasi controllo delle pulsioni violente e di freni inibitori». Per questo c'è il rischio di reiterazione del reato ma anche di inquinamento delle prove, considerando il clima di paura e omertà nel paese e la presenza, al momento, di un unico testimone oculare, peraltro minorenne.
 

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Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 06:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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