AREZZO

Scontri tra tifosi in autostrada, arrestati tre ultras romanisti e uno napoletano. Identificate 180 persone

Gli aggiornamenti in tempo reale sugli incendi di domenica nella stazione di servizio di Badia al Pino

Lunedì 9 Gennaio 2023

Arrestati tre ultras della Roma

Chef e ultras. È il «biglietto da visita» di Martino Di Tosto, uno dei tre tifosi della Roma arrestati dalla polizia per gli scontri avvenuti ieri nei pressi dell'autogrill di Badia Al Pino, sulla A1, e che hanno coinvolto anche frange estreme dei tifosi del Napoli.

Di Tosto, 43 anni, è un nome di spicco nella galassia del tifo giallorosso e volto storico della curva Sud. Anche ieri, secondo gli inquirenti, era in prima linea durante i violenti tarrefurgli con gli «omologhi» partenopei tanto da essere ferito ad una gamba, forse con una arma da taglio. È stato, infatti, bloccato dalla polizia al pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo dove si era recato per farsi medicare la ferita. Nei suoi confronti i pm contestano il reato di rissa aggravata. Il nome di Di Tosto compare anche in altri episodi di violenza legati al calcio e alle tifoserie. Di Tosto fa parte del gruppo Offensiva, sigla ritenuta vicino ad ideologie di estrema destra, il 40enne, che lavora come chef in alcuni ristoranti della Capitale, era stato fermato nel 2013 dopo una sassaiola contro il bus dell'Hellas Verona dopo la partita giocata contro la Roma all'Olimpico. Nei suoi confronti scattò l'accusa di danneggiamento e lesioni. Nel passato dell' ultras arrestato ieri anche un Daspo. Il suo nome spunta anche in una vicenda di criminalità: era, infatti, l'autista dell'imprenditore Antonio Maria Rinaldi che il 24 gennaio, sempre del 2013, venne assassinato in via delle Fontanile Arenato, nel quartiere Aurelio. Nell'attività di indagine la polizia ha arrestato in serata anche altri due ultras giallorossi che hanno avuto un ruolo attivo nella maxirissa: si tratta di un 25enne e di un 39enne, entrambi residenti nella Capitale, e già conosciuti alle forze dell'ordine.

Arrestato ultras del Napoli

Si chiama Antonio Marigliano e ha 35 anni il primo ultras napoletano arrestato dalla Digos per gli scontri avvenuti ieri sulla A1 tra tifosi romanisti e partenopei. A Marigliano, che abita nel quartiere San Giovanni a Teduccio, è stato notificato un arresto in flagranza per differita. Nei prossimi giorni, difeso dall'avvocato Emilio Coppola, Marigliano sosterrà l'udienza di convalida davanti al giudice.

Circa 180 tifosi identificati

Poco più di un centinaio di tifosi romanisti sono stati identificati a Milano ed un'ottantina di napoletani a Genova. Questo, si apprende, è al momento il primo bilancio dell'attività svolta dalle forze di polizia in seguito agli scontri di ieri in autostrada.

Procura: messa a repentaglio sicurezza viaggiatori

«Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese». Così una dichiarazione, stamani, del procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, sulle indagini sugli scontri fra ultras napoletani e romanisti in autostrada ieri all'area di servizio di Badia al Pino, sull'A/1.

Tifoso Roma arrestato con accusa di risa aggravata

È stato arrestato con l'accusa di rissa aggravata il tifoso della Roma, nato nel 1979, che ieri è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo, dopo essere rimasto ferito negli scontri tra tifosi romanisti e napoletani lungo l'Autostrada A1 nei pressi dell'area di servizio di Badia al Pino. Nella giornata di oggi si terrà l'udienza davanti al giudice del tribunale con il rito direttissimo per la convalida dell'arresto. Dopo le cure in ospedale, il tifoso è stato trasferito nelle camere di sicurezza della questura. Le sue condizioni di salute sono giudicate buone. Il 43enne, che sarebbe già conosciuto dalle forze dell'ordine, è stato ferito con un'arma da taglio alla coscia e al polpaccio. Nel frattempo continuano le indagini le indagini della Questura per identificare le centinaia di tifosi della Roma e del Napoli implicati nei tafferugli.

Gravina: «Rendere più stringenti ed efficaci le sanzioni»

«Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni. Riteniamo che la chiave di volta, come ho già accennato al ministro Piantedosi, sia lo stretto rapporto di collaborazione tra tutte le istituzioni. Si è ormai verificato che alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio con appuntamenti da far west per picchiarsi e dare sfogo alle proprie tensioni, questo è inaccettabile e vergognoso». Lo dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina, all'indomani degli scontri tra ultras di Roma e Napoli all'autogrill di Badia al Pino a margine della presentazione del documentario di Sara Gama che andrà in onda su Rai 3. «Condanniamo in maniera decisa questi episodi, le istituzioni e il mondo del calcio devono fare di più insieme e creare le condizioni perché questi soggetti che nulla hanno a che fare con il calcio e lo sport vengano espulsi dal nostro sistema. Ha ragione il ministro Abodi, questa gente deve pagare», aggiunge Gravina, sottolineando come sia «giusto che il danno morale e di immagine, non allo sport ma all'intero Paese, venga punito e molto severamente».

Coisp: «Valutare stop trasferte a tifoserie violente»

«I gravissimi scontri avvenuti ieri sull'A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le Forze dell'Ordine. I poliziotti intervenuti ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino, sono stati costretti, infatti, a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione». Lo dichiara il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. «Per questo motivo chiediamo al ministro dell'Interno Piantedosi di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza. E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l'applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l'unica via da applicare è quella dell'assoluta severità», conclude.

Il sottosegretario Prisco: «Scontri ci riportano a epoche buie del passato»

Gli scontri tra tifosi sull'Autosole «ci riportano a epoche buie del passato in cui la violenza fuori e dentro gli stadi era all'ordine del giorno»: a dirlo è il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco a margine di un'iniziativa a Perugia. «Credo vada usato il pugno duro con i violenti ma bisogna distinguerli dai veri tifosi e non fare di tutta un'erba un fascio» ha sottolineato rispondendo all'Ansa. «Immagino - ha sostenuto ancora Prisco, FdI - che vadano valutati provvedimenti molto restrittivi».

 

 

In corso identificazione tifosi violenti

Sono in pieno svolgimento le attività per individuare i violenti che ieri hanno preso parte alla guerriglia lungo l' A1, all'altezza dell'area di servizio di Badia al Pino, tra tifosi della Roma e del Napoli. La Questura di Arezzo è ininterrottamente al lavoro per identificare i teppisti anche grazie alle immagini delle telecamere e alle riprese fatte dagli automobilisti con i telefonini. Un'ottantina di tifosi napoletani sono stati subito identificati ieri sera a Genova, dove si erano successivamente recati per vedere la partita. Non si escludono arresti in flagranza differita.

Ultrà del Napoli hanno forzato un posto di blocco a Genova

Stavano andando a vedere la partita Sampdoria-Napoli ma nel bagagliaio avevano tre spranghe di ferro forse usate negli scontri in A1. Per questo ieri pomeriggio quattro ultrà del Napoli hanno forzato un posto di blocco a Genova Nervi. I quattro, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, sono stati inseguiti dagli agenti della polizia stradale e fermati poco dopo. I poliziotti hanno controllato il bagagliaio e hanno trovato le mazze. Il conducente ha spiegato che erano sue e per questo è stato denunciato.

Centinaia di ultrà coinvolti, traffico dell'A1 bloccato verso nord per 50 minuti, area di servizio di Badia al Pino vicino Arezzo ancora al centro di scontri tra tifosi come nel novembre 2007 quando morì il supporter laziale Sandri: questo lo scenario della battaglia di ieri tra ultras di Napoli e Roma in trasferta. Arrestato un tifoso giallorosso rimasto ferito. C'è l'ipotesi che le due fazioni si fossero date appuntamento.

Ultimo aggiornamento: 22:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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