Samuele giù dal balcone a Napoli, il vescovo in lacrime ai funerali: «Sei un angelo speciale»

Mercoledì 22 Settembre 2021
Samuele giù dal balcone a Napoli, oggi i funerali: palloncini bianchi all'esterno della chiesa

La piccola bara bianca ai piedi dell'altare, attorno ad essa i familiari stretti nel dolore. È l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, a celebrare i funerali del piccolo Samuele Gargiulo, il bimbo di 4 anni morto dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione al terzo piano di un palazzo in via Foria, nel centro di Napoli. I funerali si sono celebrati nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, con la partecipazione di migliaia di persone. «Tu solo Samuele avresti in questo giorno diritto di parola», ha detto sull'altare l'arcivescovo.

In tanti indossano una maglietta bianca con la foto del bimbo e la scritta «Sei un angelo speciale». Tutto il quartiere si è stretto attorno al dolore della famiglia. Su via Foria, una delle arterie principali del centro cittadino, i negozi hanno esposto dei palloncini bianchi, gli stessi che sono stati posti all'esterno della chiesa durante i funerali. 

L'omelia dell'arcivescovo

«Chi perde i genitori è orfano, chi il coniuge è vedovo ma non c'è parola per definire un genitore che perde un figlio», ha detto don Mimmo Battaglia nel corso dell'omelia. Battaglia, con la voce rotta e il voto solcato dalle lacrime, ha letto una «lettera a Samuele», definito più più volte «caro dolce, piccolo principe». L'arcivescovo di Napoli ha poi chiesto di «aiutarci a pregare per una città senza violenza». Giunto in chiesa si è soffermato in ginocchio dinanzi al feretro e ha detto ha deciso di celebrare i funerali quando l'altro giorno incontrando i genitori ha chiesto cosa potesse fare per loro. «Venga a pregare con noi», è stata la richiesta che è stata subito esaudita.

 

Aiutaci «a venire fuori da questo dolore così grande, così sconosciuto che può fare paura», ha proseguito. «Noi ora abbiamo bisogno di te, piccolo principe - ha detto ancora mons. Battaglia - e sono sicuro che da dove sei ora continuerai a guardarci, a sorriderci, a volerci bene». «Ora dovrai indicarci tu come ridere a questo mondo», ha proseguito «mentre noi stiamo ancora a cercare di dare risposte a tante domande, in questa vita che ci sembra troppo grigia e troppo buia senza di te». Per il vescovo di Napoli ora bisogna avere la forza per «vivere questo dolore senza lasciarsi sopraffare da esso, per non smarrirci, per non perderci, per continuare a resistere, a stare in piedi, ed andare avanti sotto questa croce che ci sembra troppo pesante. E tu ci insegni, Samuele, che solo l'amore resta».

Samuele, bimbo morto cadendo dal balcone a Napoli: per l'imputabilità del domestico decisivo incidente probatorio

In una nota diffusa ieri dall'avvocato della famiglia, Domenico De Rosa, si chiede alla stampa «riservatezza e rispetto» per il «particolare turbamento» vissuto dai familiari del piccolo. Nei giorni successivi alla tragedia si sono registrati diversi momenti di tensione con i giornalisti nel punto in cui è avvenuta la tragedia, in via Foria, lì dove è sorto un «altarino» dedicato al bimbo con giocattoli, pupazzi e biglietti.
 

L'avvocato: «La famiglia cerca verità, non vendetta»

«La famiglia non cerca vendetta, né soluzioni catastrofiche nei confronti di Mariano Cannio, la famiglia attende la verità per capire perché è successo». Lo sottolinea, ai giornalisti, l'avvocato Domenico De Rosa, legale della famiglia di Samuele, il bimbo di 4 anni che venerdì scorso a Napoli è stato fatto cadere nel vuoto, dal terzo piano dell'abitazione dove viveva, dal domestico che, mentre stava facendo le pulizie in casa, l'ha preso in braccio e l'ha portato sul balcone. «I genitori non hanno nessuna responsabilità, neppure di carattere morale, circa l'accaduto», ha aggiunto De Rosa, «non hanno lasciato il figlio nelle mani di una persona che non sta bene, cosa che alla famiglia non risultava affatto».

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Circa le pressioni subite dai cronisti (uno sarebbe stato anche preso a schiaffi, ndr) registrate sul luogo della trageda, che hanno spinto il sindacato dei giornalisti a diffondere un comunicato nel quale viene stigmatizzata la vicenda, l'avvocato De Rosa ha precisato che il «picchetto» che sosta sul luogo della tragedia e allontana i giornalisti «non è certamente composto da familiari di Samuele. La famiglia chiede solo che venga di rispettato il loro dolore e anche il lavoro dei giornalisti, quello della Procura e pure quello dell'avvocato di Cannio».

In merito al video che ritrae il bimbo, pubblicato e poi rimosso dai social nei giorni scorsi, De Rosa ha fatto sapere che si tratta di immagini completamente scollegate dalla tragedia in quanto risalenti ad almeno due anni fa. De Rosa ha anche voluto sottolineare che i rapporti tra Cannio e i genitori di Samuele erano sempre stati «di estrema normalità». «Da anni faceva le pulizie», non solo a casa Gargiulo, e non aveva «mai dato segni di squilibrio», ha spiegato il legale. «Anzi, - ha concluso - il senso di riservatezza e di tranquillità che mostrava era un motivo in più per continuare a trattarlo come una persona alla quale affidare le pulizie in presenza di una signora incinta e di un bimbo di 4 anni».

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Ultimo aggiornamento: 18:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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