Saman, il fratellino e la paura di essere ucciso per aver parlato. «Teme la stessa sorte della sorella»

La legale sostiene che il testimone chiave sia stato esposto a forti pressioni esterne da parte di persone vicine alla famiglia

Venerdì 17 Febbraio 2023
Saman Abbas, l'avvocato del fratello minorenne in aula: «Ha paura di essere ucciso per aver parlato»

«Questo ragazzo è certo che subirà la stessa sorte della sorella per aver testimoniato». Lo ha affermato oggi in aula a Reggio Emilia Valeria Miari, l'avvocata che assiste come parte civile il fratello minorenne di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa e poi seppellita in un casolare vicino alla sua abitazione a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il 1°maggio 2021. 

Il processo - iniziato la scorsa settimana - vede imputati cinque familiari della ragazza per il suo omicidio: la madre Nazia Shaheen (latitante in Pakistan), il padre Shabbar Abbas (in carcere ad Islamabad in attesa di estradizione), lo zio Danish Hasnain (autore materiale del delitto secondo gli inquirenti) e i cugini Ikram IjazNomanhulaq Nomanhulaq (per l'accusa i seppellitori del corpo).

Di questi, solo lo zio e i due cugini erano presenti oggi al Tribunale di Reggio Emilia, in occasione della seconda udienza. 

Le difese degli imputati hanno richiesto oggi ai giudici di riascoltare nuovamente nel processo il testimone chiave, mentre la sua avvocata si è opposta per via del trauma subito e delle forti pressioni che il minore avrebbe subito da persone vicine al nucleo familiare.

Le stesse motivazioni sono state adottate dall'avvocato Claudio Falleti, difensore del 23enne Sadiq Ayoub, fidanzato di Saman all'epoca dei fatti e poi costituitosi come parte civile nel processo, per opporsi a una nuova testimonianza del suo assistito.

La corte di Reggio Emilia si è ritirata in camera di consiglio per decidere in merito alle richieste presentate dalla difesa.

Gli imputati sono accusati di omicidio premeditato (con le aggravanti dei legami familiari e dei motivi abietti), sequestro di persona e occultamento di cadavere. Per l'accusa, Saman sarebbe stata uccisa per aver rifiutato il matrimonio forzato. 

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Lo zio Danish punta al rito abbreviato

L'avvocato Liborio Cataliotti, difensore dello zio di Saman, ha preannunciato alla Corte di assise che chiederà per il proprio assistito di poter beneficiare dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito abbreviato, nel caso in cui la sentenza finale del processo escluda le aggravanti contestate e dunque l'ipotesi dell'ergastolo.

Secondo Cataliotti le aggravanti dei motivi abietti e dei legami parentali possono essere messe in discussione, almeno per quanto riguarda il suo assistito: «Il dubbio è se una norma di matrice religiosa possa essere interpretata come un'aggravante rispetto all'omicidio», ha detto il legale parlando con i giornalisti a margine dell'udienza.

In altre parole, per Cataliotti non è chiaro se l'omicidio d'onore - il movente additato dagli inquirenti per il rifiuto delle nozze combinate da parte della vittima - possa rappresentare un'aggravante applicabile a questo caso, visto che non lo è per la cultura pakistana. 

Il legale, inoltre, sostiene che l'aggravante della premeditazione debba essere valutata per ciascuno dei singoli imputati, che il rapporto di parentela «riguarda i genitori e non gli altri tre imputati» e che il suo assistito si professa estraneo ai fatti per quanto concerne l'occultamento del cadavere della nipote. 

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La situazione sospesa del padre di Saman

L'udienza per l'estradizione di Shabbar Abbas, arrestato in Pakistan nei mesi scorsi e ora detenuto a Islamabad, è stata nuovamente rinviata al 21 febbraio.

Nel procedimento separato che riguarda il 46enne, la presidente del collegio giudicante Cristina Beretti ha fatto sapere che è stata predisposta (ma non ancora inviata) una richiesta formale al Ministero della Giustizia di organizzare un video collegamento con Shabbar, per permettergli di assistere al procedimento a suo carico in corso in Italia. 

Le dieci parti civili ammesse nel processo

Nel corso della seconda udienza del processo per la morte di Saman Abbas è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile - oltre a quelle già presentate dal fratello e dal fidanzato - da parte di altre associazioni (ora sono dieci in totale): la Confederazione islamica italiana, l'Unione comunità islamiche d'Italia, il Centro islamico cultuale d'Italia, La grande moschea di Roma, l'Associazione differenza donna e l'associazione Unione donne italiane e del Comune di Novellara. Tra le escluse figura l'Associazione Penelope.

Ultimo aggiornamento: 21:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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