Roma, cadavere di donna tra gli scogli all'Idroscalo di Ostia: oggi l'autopsia

Lunedì 28 Dicembre 2020 di Moira Di Mario
Cadavere di donna tra gli scogli all'Idroscalo oggi l'autopsia all'istituto di Medicina legale

Sarà effettuato questa mattina all'istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli l'esame autoptico sul cadavere della donna trovato nella tarda mattinata di ieri, in avanzato stato di decomposizione, tra gli scogli dell'Idroscalo, a Ostia ponente.

A scoprirlo, ieri dopo le 12,30, sarebbe stato un abitante della zona mentre cercava di prelevare alcuni pezzi di legno e tronchi scaraventati addosso ai massi dalle mareggiate dei primi giorni di dicembre.

L’uomo ha chiamato immediatamente la guardia costiera che insieme agli agenti del X Distretto Lido, delle volanti e agli esperti della Polizia Scientifica hanno circoscritto e chiuso l’area per recuperare il cadavere.

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Secondo una prima ipotesi investigativa, ancora tutta da confermare, il corpo senza vita della donna sarebbe stato trascinato dalla corrente verso il porto proprio durante i tre giorni di forti mareggiate che hanno flagellato la costa di Ostia: il 5, 6 e 7 dicembre scorsi. Il cadavere potrebbe essere stato addirittura spogliato dai marosi, finito prima contro gli scogli, poi il mare in burrasca con onde fino a tre metri potrebbe averlo sollevato e gettato oltre la prima barriera di sassi, depositandolo e incastrandolo tra i massi dove è rimasto fino a ieri. Quei poveri resti, sarebbero rimasti lì forse ancora a lungo, una parte in acqua e l’altra tra i detriti portati dalle mareggiati e i rifiuti gettati dagli incivili, se nessuno li avesse avvistati. È ancora presto per stabilire da dove sia arrivato quel corpo e soprattutto se la donna fosse già morta prima di finire in acqua.

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Il medico legale e la Scientifica sono al lavoro per cercare di fare luce su quello che si prospetta come un vero e proprio giallo. La lunga permanenza in mare non facilita il riconoscimento. Fino a ieri sulla scogliera non sarebbero stati trovati i vestiti della donna. Pochi anche gli elementi che possono essere ricavati dal corpo. Da una prima sommaria analisi, i resti sembrerebbero appartenere ad una persona piuttosto giovane, forse addirittura minorenne. Solo l’esame autoptico potrà fornire qualche risposta. C’è da capire se la donna sia caduta in acqua accidentalmente o si sia gettata intenzionalmente oppure sia stata abbandonata in mare dal suo assassino. Da chiarire anche il percorso che avrebbe fatto il corpo. Le impronte digitali potrebbero essere utili solo se la pelle non è completamente macerata dall’acqua salata. L’esame tuttavia potrebbe rivelarsi vano. Se la vittima non è foto segnalata dalle forze dell’ordine, il cervellone del ministero dell’Interno non potrebbe che dare esito negativo.

Stesso discorso per il Dna. Prelevarlo sarebbe utile solo nel caso in cui già risulti inserito nella banca dati nazionale della direzione centrale della Polizia criminale. Intanto gli agenti del Commissariato Lido stanno passando al setaccio tutte le denunce di scomparsa presentate nelle ultime settimane a Roma e nei Comuni dell’hinterland capitolino. Tra le ipotesi c’è anche quella che il cadavere possa provenire dal Tevere, la cui foce si trova ad appena trecento metri dal luogo del ritrovamento. 

Ultimo aggiornamento: 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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