Roma, rissa per due cappelli Gucci, paura a ponte Milvio: «Erano 30 contro 5»

Sabato 29 Giugno 2019 di Marco Pasqua
Roma, rissa per due cappelli Gucci, paura a ponte Milvio: «Erano 30 contro 5»
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Circondati e pestati per due cappellini griffati. Aggrediti dal branco, dai venti ai trenta baby-bulli in tutto, nel cuore della movida di Ponte Milvio, a Roma, sempre più ricettacolo di rapinatori o semplici provocatori-teppistelli di ogni età. Il bilancio è di un ragazzo di 14 anni finito in ospedale per un trauma cranico, e altri quattro terrorizzati, soccorsi, soprattutto psicologicamente, dai loro genitori.

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MOVIDA MOLESTA
È una movida sempre più molesta, quella che ha preso in ostaggio, soprattutto nei weekend, le piazze clou di Ponte Milvio. Ed è, soprattutto, una movida che vede protagonisti giovani, anche 14/15enni, provenienti da altri quartieri, abituati a bullizzare i loro coetanei, spesso per il gusto di farlo. «I ragazzi ormai hanno paura ad uscire, soprattutto nei fine settimana – racconta B.N., mamma di uno dei giovani aggrediti – a meno che non siano in gruppo. Così è stato giovedì sera, quando mio figlio 14enne si è visto con quattro amici, davanti alla chiesa». Ed è lì, in via della Farnesina, che Davide – il nome è di fantasia – nota la presenza di un gruppo numeroso, di una trentina di ragazzi, alcuni arrivati con i motorini altri con le “macchinine”: non sono di Ponte Milvio, ma frequentano spesso la zona. Davide è con due amici che si erano comprati, da poco, due cappellini firmati da un brand di alta moda, dal costo di circa 250 euro l’uno. Erano un premio, dei genitori, per i voti scolastici. Quasi all’improvviso, alcuni dei ragazzi, si avvicinano a Davide e ai suoi amici, e afferrano uno dei due berretti. «Hanno iniziato a tirarselo, tra di loro, quasi volessero giocarci – racconta Davide – prima di rubarglielo e andare via». Davide e i suoi amici cercano di parlare col gruppo per farsi ridare quel berretto. Ma come se non bastasse, dopo pochi minuti, altri teppistelli si prendono anche il secondo cappellino. «Hanno spintonato il nostro amico, gli hanno dato uno schiaffo e quando lui ha reagito – racconta la mamma di Davide – lo hanno preso a calci, anche colpendolo al volto». Spariti, quindi, entrambi i cappellini, i ragazzi chiamano polizia e ambulanza. Il 118 vede le ferite del ragazzo, classe 2004, e lo porta al San Pietro Fatebenefratelli, in codice giallo, per una feria al cranio. «Mio figlio e i suoi amici ormai sono terrorizzati – racconta ancora B.N. - Ormai è risaputo che ci sono soggetti violenti, che si fanno forza con le loro numerose comitive. Perché le forze dell’ordine non ci aiutano a proteggere i nostri ragazzi, che non dovrebbero vivere a questa età con la paura?». 

IRA DEI RESIDENTI
«A Ponte Milvio ormai vengono da altri quartieri a fumare canne e spacciare – attacca S.L., un altro residente della zona – Arrivano da Tor Bella Monaca, dal Villaggio Olimpico, dalla Cassia.
Questo è un porto di mare. Trent’anni fa, qui non entrava neanche una mosca se non eri di zona». Nel mirino c’è anche il comportamento di un minimarket, in via Orti della Farnesina, gestito da un cittadino del Bangladesh: «Vende birra e vino a giovani dai 14 anni in su: ho avvisato la polizia, ma il via via c’è ogni fine settimana». I genitori del ragazzo ferito, in questi giorni, si trovano all’estero, ma appena tornati faranno denuncia alla polizia. «I ragazzi di Ponte Milvio sanno che girano coetanei in cerca di rogne - dice ancora B.N. - e non amano uscire da soli di casa. Ma vi pare giusto?». «Per favore, non metta il mio nome», si raccomanda Davide, «quelli poi vengono a cercarci».

Ultimo aggiornamento: 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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