Quali sono le città a rischio alluvione in Italia? Roma, Bari e Milano tra le più colpite. La mappa

Nel solo 2021 oltre 187 fenomeni meteorologici estremi, alcune aree sono più colpite (soprattutto città e tratti di costa)

Venerdì 16 Settembre 2022
Clima in Italia, eventi estremi in aumento: le 14 aree più a rischio da nord a sud

Ondate di calore intense, siccità estrema ma anche piogge e alluvioni sempre più frequenti e in un tempo più breve. L'Italia è uno dei paesi più colpiti dalle mutazioni del clima. Non a caso si trova al centro del mediterraneo, considerato dagli scienziati del Global Strategic Communications Council (Gscc) una zona "hot spot" dove il cambiamento climatico è più evidente. Nel nostro paese l'aumento delle temperature procede a ritmi più elevati rispetto alla media globale: già quest'anno l'Italia ha già subito uno degli incrementi di temperatura maggiori in Europa, con +1,54 °C rispetto alla media del periodo 1961-1990. 

Solo nel 2021, nel nostro paese si sono verificati 187 fenomeni meteorologici estremi, che hanno provocato danni nei territori con 9 morti.

Dal 2010 al 2021, l'Osservatorio CittàClima di Legambiente ha registrato nella Penisola 1.118 eventi estremi, con 264 vittime e danni rilevanti in 637 comuni, l'8% del totale.

Allerta arancione in Campania, Calabria, Umbria e Basilicata (gialla in 8 regioni). Scuole chiuse: ecco dove

Come cambierà il clima in Italia: meno piogge, più intense e neve a rischio  

Il futuro che sembra profilarsi non appare migliore. La Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) prevede per l'Italia meno piogge, ma più intense: una diminuzione delle precipitazioni nel periodo estivo per il Sud e per il Centro Italia, ed un aumento delle precipitazioni nel periodo invernale nel Nord Italia e della massima precipitazione giornaliera per la stagione estiva ed autunnale.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Hydrology and Earth, in caso di emissioni elevate, l'Italia rischierebbe di perdere fino a 111 giorni di neve per altitudini oltre ai 3500m, 88 giorni attorno ai 2500m, e 53 a 1500m di altitudine.

Le estati invece sarano sempre più calde, in linea con gli scenari globali.  Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), le temperature estive in Italia potrebbero aumentare fino a 3,5°C rispetto al 1971-2000 entro il 2100 in uno scenario di riscaldamento globale di 2,5°C, e fino a 6°C in uno scenario di riscaldamento globale sopra i 4°C entro la fine del secolo. 

 

Le 14 aree a più a rischio: coste e città le più colpite 

Eventi come quello che ha colpito le Marche sono difficili da prevedere. Tuttavia l'analisi dei dati storici mostra che in alcune aree sono più frequenti fenomeni estremi come alluvioni, trombe d'aria o ondate di calore. Lo rivela il rapporto dell'Osservatorio CittàClima 2021 di Legambiente, riferito al decennio 2010 - 2021 che individua le zone più a rischio, per lo più grandi aree urbane e di territori costieri. 

Grandi città come Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo, ma anche le coste: la costa romagnola e nord delle Marche, con 42 casi di eventi estremi nel periodo 2010-2021, e  la Sicilia orientale e la costa agrigentina con 38 e 37 eventi estremi.

Per le alluvioni la Sicilia è a rischio: nel catanese e nel siracusano in 48 ore si è registrata una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Inoltre, proprio questa parte dell'isola è stata teatro di devastazione a seguito del medicane Apollo. Colpita anche l'area metropolitana di Napoli, dove si sono verificati 31 eventi estremi negli ultimi dieci anni. Tra gli altri territori, ci sono il Ponente ligure e la provincia di Cuneo, con 28 casi in tutto, il Salento, con 18 eventi, di cui 12 casi di danni da trombe d'aria, la costa nord Toscana (17 eventi), il nord della Sardegna (12) ed il sud dell'isola con 9 casi.

Per quanto riguarda le ondate di calore, i record si verificano sopratuttto al sud: a Siracusa l'11 agosto 2021 si è raggiunto il record europeo di 48,8°C.

Il geologo: «Il clima è cambiato, non siamo pronti»

«Il clima è cambiato, esistono due facce della stessa medaglia: siccità e alluvioni. Gli eventi estremi come quello che abbiamo avuto ieri nelle Marche trovano il sistema antropico ancora impreparato e incapace di accoglierli» riassume il geologo Endro Martini, coordinatore nazionale Area Tematica Contratti di Fiume di Sigea Aps. Per l'esperto è fondamentale fare prevenzione: «È assolutamente urgente e necessario declinare programmi triennali con interventi strutturali per attuare nel breve, medio e lungo termine una vera prevenzione e un adattamento del sistema antropico per accogliere gli eventi estremi senza subire danni». È necessaria insomma una gestione integrata del rischio che includa alluvioni, siccità incendi boschivi. 

A rinforzare questo concetto anche le parole pronunciate oggi dal premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo la visita ai territori colpiti dall'alluvione: «La lotta al cambiamento climatico è fondamentale. purtroppo come ci dicono gli avvenimento di oggi e di ieri è essenziale per sopravvivere».  

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 12:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci