Il regista Sebastiano Riso aggredito da omofobi davanti casa: insulti dopo il suo film sull'utero in affitto

Martedì 3 Ottobre 2017
Sebastiano Riso e Micaela Ramazzotti (foto andrea arriga)
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Sebastiano Riso, regista di "Una famiglia" (film presentato in concorso a Venezia),  lunedì alle ore 17 circa, è stato aggredito nell'androne della sua abitazione romana. Portato al pronto soccorso dell'Ospedale Fatebenefratelli all'Isola Tiberina, i medici hanno riscontrato una contusione della parete toracica addominale e un trauma della regione zigomatica con edema alla cornea. La prognosi è di 10 giorni.

Gli aggressori, due uomini, gli hanno urlato insulti omofobi, con chiaro riferimento ad alcuni contenuti del film. Il film, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, affronta il controverso tema dell'utero in affitto, calato nella situazione italiana di illegalità e racconta dunque della vendita clandestina di bambini partoriti da una donna (Michaela Ramazzotti) tanto a coppie etero quanto ad una coppia gay.


«Sul viso, nello stomaco e all'altezza dello sterno. Ieri sono stato colpito tre volte, e tre volte mi sento attaccato: come omosessuale, come regista e come persona. Come omosessuale perché, mentre mi colpivano, mi rivolgevano insulti omofobi» ha raccontato Riso che si è sentito aggredito «come regista e come persona perché quegli insulti facevano riferimento a tematiche affrontate nel mio ultimo film, come la possibilità per le coppie gay di formare una propria famiglia, e perché la violenza è stata esercitata contro la mia inclinazione a esprimere me stesso anche e soprattutto attraverso il mio lavoro. Nonostante la paura e la rabbia, che ancora provo a distanza di qualche ora, sono sicuro che continuerò a farlo, come e più di prima.»

«Purtroppo questa è solo l'ennesima aggressione a sfondo omofobo che avviene in Italia» ha commentato Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center. «Ogni hanno abbiamo oltre 20 mila contatti, al nostro servizio Gay Help Line 800713713, da tutta Italia da parte di utenti che subiscono discriminazioni ed aggressioni in quanto lesbiche, gay e trans.
Pertanto, rileviamo che risulta sempre più urgente l'approvazione di norme contro l'omo-trans-fobia da parte delle istituzioni, come già avviene in molti paesi dell'Unione Europea. Chiediamo, infine, alle forze dell'ordine che venga fatta piena chiarezza sull'accaduto e trovati gli aggressori».


La Indiana Production ha commentato l'accaduto: «Siamo sconvolti e arrabbiati, per una tale violenza in Italia oggi. Il cinema è una delle forme più alte di libertà, questa aggressione è gravissima e non bisogna sottovalutarla. Siamo vicini a Sebastiano ferito nel corpo e nell'anima». Anche Rai Cinema spiega che «Sebastiano Riso è stato vittima di un episodio gravissimo. Chi lo ha colpito ha commesso un atto di violenza fisica e psicologica che condanniamo fermamente. Crediamo che si sia trattato di un'aggressione contro la sua persona ma anche contro il suo lavoro con il quale ha affrontato un tema scomodo. Rai Cinema è accanto a Sebastiano e condivide il suo dolore e la sua amarezza». «Siamo sconvolti e indignati - conclude Bim distribuzione - per la grave violenza che ha subito Sebastiano Riso, come persona, come omosessuale e come regista. Tutta la Bim gli è vicina con affetto e lo sostiene in queste giornate terribili »


Nel film una coppia apparentemente normale gestisce invece un traffico di uteri in affitto: ma poiché è la maternità di Maria in gioco, arrivata alla sua ultima gravidanza, la donna improvvisamente si rifiuta e decide di ribellarsi. 
Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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